"...e quei che fa el vin son do rasse diverse". Traduzione: quelli che coltivano uva e quelli che la vinificano sono due razze diverse.
Gli amici enologi direttori di cantine cooperative me lo dicono da sempre: fare uva è una cosa, fare vino un'altra. Pensare che tutti i coltivatori d'uva abbiano sempre a cuore il lavoro di chi poi dovrà vinificarla, preoccupandosi di consegnare il miglior prodotto possibile (compatibilmente con l'annata) è un'ingenua illusione.
Ecco spiegato perchè ancora tanti, troppi soci di cooperative in tutta Italia trattano la cantina stessa come se fosse un cliente e non come la propria realtà produttiva, avendo ancora in testa solo il grado zuccherino delle loro uve e il minimo accettabile di sanità delle medesime. Perchè, dal momento in cui il carro viene consegnato, pesato, l'uva osservata, variamente sondata e finalmente rovesciata nei pigiadiraspatori, sono convinti che non sia più affar loro.
Ecco spiegato perchè ancora tanti, troppi soci di cantine sociali in tutta Italia trattano la propria cantina come se fosse un cliente e non come la propria realtà produttiva, avendo ancora in testa solo il grado zuccherino delle loro uve e il minimo accettabile di sanità delle medesime. Perchè, dal momento in cui il carro viene consegnato, pesato, l'uva osservata, variamente sondata e finalmente rovesciata nei pigiadiraspatori, sono convinti che non sia più affar loro.
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