I dati di mercato e le indagini tra i consumatori del mondo l’hanno reso ormai chiaro: il vino del momento è il Valpolicella Superiore. Un “Superiore” che nasce soprattutto in vigneto, da uve di qualità naturalmente superiore di quelle destinate a fare Valpolicella fresco, e non dall’aiutino che può dare anche a questa tipologia la consueta pratica dell’appassimento (leggero, medio, forte, breve, medio lungo, lungo, in parte, metà, tutta l’uva… le varianti sono quasi infinite).
Read MoreValpolicella Superiore
Appuntamento con la tradizione
E’ quello che ormai da molti anni propongono gli amici di Villa de Winckels: un incontro ricorrente con uno dei vini -simbolo dell’enologia veronese, il Valpolicella Superiore. Un incontro che quest’anno segna un traguardo importante, quello dei 10 anni.
Read MoreBertani Cru. Un ritorno alle radici
A volte per costruire il futuro bisogna scavare nel passato. Letteralmente.
Le degustazioni Superiori di Villa de Winckels
Da quando Amarone, Ripasso e una sempre più folta schiera di fantasy wines Rosso Veneto IGT dai nomi più o meno improbabili (ma che fanno tutti rima con… mento), sono diventati i vini top della Valpolicella (e quelle macchine da soldi che sappiamo), wine critics, wine lovers e consumatori in genere hanno finito per perdere di vista gli altri vini dell’area, relegandoli in qualche angolo della memoria e dell’interesse. Nessuno - eccetto pochi ostinati irriducibili, compresa chi scrive - s’interessa più del Valpolicella fresco, il Recioto è diventato roba d’antiquariato, e del Valpolicella Superiore si son perse le tracce.
O quasi.
Read More3 vini d'autunno
Ci sono vini che dicono autunno fin dalle prime gocce che scendono nel calice. Sanno di ultimi bagliori d'estate, vibrano come le foglie che si staccano da alberi e piante. Tre vini, molto diversi tra loro, una sola stagione: autunno, decisamente.
Read MoreAmarone della Valpolicella e Superiore: ci vediamo a Montreux, il 30 ottobre
Negli anni scorsi, noi di Terroir Amarone siamo stati impegnati soprattutto su due fronti: quello, prettamente locale, delle degustazioni per vini di vallata, e quello, più generale, della consulenza sulla Valpolicella stessa.
Ora è tempo di fare un passo avanti, anzi oltre. Oltre confine, per la precisione.
Ed ecco allora che il 30 ottobre, a Montreux, in Svizzera, guideremo una degustazione di una ventina di vini della Valpolicella davanti ad pubblico internazionale composto da una sessantina di appassionati e di professionisti del settore : ristoratori, sommelier, enotecari, buyer, ecc. Nella foto, la sala dell'Hotel Majestic in cui si terrà l'evento (nel primo pomeriggio). Insieme a noi ci sarà anche una terza persona, un esperto internazionale: forse l'editor di una rivista del vino, forse un Master of Wine. Gli accordi sono ancora in corso, c'è tutta l'estate per decidere.
3 Valpolicella di Natale
Lo scorso novembre, nella sempre accogliente e cordiale Villa de Winckels, si è tenuto l'ormai tradizionale appuntamento con i Valpolicella Superiore, una libera degustazione alla quale hanno partecipato una folta rappresentanza di produttori della denominazione.
Presenti soprattutto quelli della Valpolicella Est, dove è possibile incontrare realtà anche giovani che si stanno imponendo velocemente per stile e qualità.
In questi giorni di (tradizionali) bilanci, classifiche, liste, consigli per gli acquisti ecc ecc., non avendo voglia di fare un riassunto dei migliori vini bevuti nel 2013 (ma per chi fosse curioso di sapere cosa assaggio, ecco qui il mio link), mi limiterò a qualcosa di pratico: cosa bere in questi giorni di festa.
Poca roba, in coerenza con il generale clima risparmioso, le imperversanti paturnie salutistiche e l'ossessione del km-niente.
Ma in controtendenza con lo snobismo del vino importante, ecco segnalati 3 ottimi, semplici Valpolicella:
...e venne il giorno del tappo a vite...
...anche per il Valpolicella Classico, il Valpolicella Superiore e il Valpolicella Valpantena.
Sì, non di sola pianura, fondovalle, e terreni più o meno freschi (in cui è lecito o meno piantar vigne) si è parlato all'assemblea dei soci del Consorzio della Valpolicella tenutasi giorni fa.
Ma anche di altre, e direi più sostanziali, modifiche alle regole di produzione.
Una di queste, come anticipiamo nel titolo, è proprio la possibilità di usare il tappo a vite anche per i tre vini suddetti. Una scelta (finalmente) saggia, opportuna e condivisibile, e non solo perchè il tappo a vite è richiesto da tempo dai mercati nei quali quei vini finiscono (ricordiamo che, ad oggi, la maggior parte della produzione della Valpolicella prende la via dell'estero), ma anche per un intento didattico; il tappo a vite è infatti una chiusura assolutamente consigliabile anche per vini che aspirano ad una certa longevità, come potrebbe (dovrebbe) essere il Valpolicella Superiore. L'esperienza austriaca (che ha adottato il tappo a vite da una ventina d'anni) insegna. E chi pensa che aprire una bottiglia così sia meno elegante e/o rituale, si ricreda.