Non c'è vignaiolo (autentico) che non abbia un sogno. Fa parte della sua visione, della mission della sua azienda, grande o piccola che sia.
Anche ai vignaioli trentini piace sognare; ma da qualche tempo sembrano non esserne più capaci.
Prendi il sogno della qualità dei vini, per esempio. Oggi sembra essere più lontano e inafferrabile che mai, come se una sorta di maligno incantesimo impedisca di realizzarlo. O peggio, di diffonderlo: perchè in questa regione la qualità si presenta a macchia di leopardo, e a conti fatti è ancora troppo poca per promuovere nell'immaginario collettivo nazionale e internazionale l'idea di una zona che si batte alla pari con il vicino Alto Adige (con il quale, a torto o a ragione, viene continuamente messa a confronto...)