Il Prosecco non è un "frizzantino"

Nessuno s'indigna se un Trentodoc viene definito un prosecco, o se si chiede (ancora) un prosecco intendendo però un Franciacorta.

Cosa vuoi che ne sappia la gente che va al bar! Quando chiede un prosecco intende una bollicina; il nome del vino, la Doc, il brand...chennessoio! (mai che si confondano con lo Champagne, però. Perchè uno Champagne è uno Champagne, lo sanno anche gli astemi). 

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Luigi Veronelli torna in Valpolicella

...non personalmente, purtroppo, ma con il suo pensiero, raccolto e raccontato da due persone che gli sono sempre state molto vicine, nella vita e nel lavoro.

Arturo Rota e Nichi Stefi.

Luigi Veronelli - che ho avuto la fortuna di conoscere e con il quale ho iniziato a scrivere di vino - è stato l'iniziatore, il precursore, il pioniere di tante cose, non solo della scrittura o della critica enogastronomica.

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Priorat e Montsant. Scatti di viaggio

 Come già annunciato, quest'anno la conferenza interanzionale dei comunicatori del vino sui mezzi digitali - già European Wine Blogger Conference, ora Digital Wine Communication Conference - si è tenuta in Spagna.

E come ormai da tradizione, è stata precdeuta e seguita da alcuni interessanti tour. C'è chi ha scelto la portoghese valle del Douro, e chi i tornanti montani di Priorat e Montsant.

In poco meno di tre giorni, il nostro gruppo ha toccato tutti i principali villaggi delle due denominazioni, visitato quasi tutte le aziende più importanti - e anche quelle meno importanti - fatto un numero impressionante di degustazioni (si cominciava alle 9 di mattina, e si proseguiva fino ad un'ora imprecisata della notte), percorso centinaia di tortuosissimi chilometri, camminato vigne, mangiato uva,  conosciuto persone...

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Il Merano IWF delle (ri) scoperte e delle sorprese

E' stato un bel Merano IWF.

Non solo dal punto di vista degli organizzatori (6500 presenze in 4 giornate, pari +5% rispetto all'edizione precedente) e dell'afflusso (c'era una folla incredibile, ma meglio distribuita nell'arco dei giorni), quanto soprattutto dei vini che ho avuto la possibilità di assaggiare.

Sarà stata semplice fortuna, o il segno di un'attenzione crescente, sta di fatto che i molti assaggi di quest'anno sono stati quasi tutti all'insegna di vitigni autoctoni più o meno sconosciuti. Chi lo sapeva, per esempio, che esiste anche un nero buono o un gambujana? per non parlare delle sorprese: un tannat con l'accento suditirolese, un raro nerello cappuccio in purezza, un refosco insolitamente accattivante... A condire il tutto, rendendo l'esperienza ancora più positiva, i tanti amici salutati, dietro i tavoli a presentare i loro vini, o in giro come noi, a caccia di storie ed emozioni da versare nel bicchiere.

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I Valpolicella Superiore a Villa De Winkels

"Cosa volete fare del Valpolicella Superiore?"

Erano i rampanti e amaroniani anni '90 e il giornalista e degustatore Sandro B.Sangiorgi rivolgeva questa domanda ai produttori, peraltro senza ottenere alcuna risposta. Il Ripasso non conosceva ancora il successo attuale, ma già il povero Superiore appariva schiacciato tra l'incudine di un vino in sfolgorante ascesa nelle preferenze dei consumatori - l'Amarone - e il martello di un altro che si apprestava a seguirne le orme (il Ripasso, appunto).

E il Valpolicella Superiore? sacrificato sull'altare dell'avidità contadina. Oggi, trovare un buon Valpolicella Superiore che sia solo e semplicemente tale - ovvero nato così in vigneto - senza scorciatoie tecniche di sorta (dicasi leggeri appassimenti, piccole rifermentazioni, piccoli tagli migliorativi o simili...la fantasia dei produttori della Valpolicella in materia è pressocchè illimitata) è diventato pressocchè impossibile. Le etichette di questo genere si contano, temo, sulle dita di una mano sola.

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Merano IWF, l'evento che sceglie

Da quando è nata,la sua formula è stata quella di scegliere anzichè essere scelta.

Merano International Wine Festival non è una fiera del vino come ce ne sono a decine in giro per l'Italia, lungo tutto l'arco dell'anno: non puoi semplicemente esserci, comprare lo spazio espositivo e portare i tuoi vini. 

Devi essere scelto da una commissione apposita, che in tal modo garantisce l'alto livello dei produttori presenti. Su un pianeta dove tutti, improvvisamente, dall'ultima delle starlette televisive al politicante di turno, sembrano impazzire per voler fare i produttori di vino, emergere con prodotti davvero degni di nota sta diventando sempre più difficile. Perciò, per non far torto a nessuno, e avendo a disposizione uno spazio bellissimo (ma limitato) come il Kurhaus, non resta altro che prendersi la responsabilità di scegliere chi può esserci e chi no*.

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A Milano, dove si compra e si vende vino dal basso: Vinix Grassroot Market

Si chiama Cascina Cuccagna - un nome, un programma - ma non si trova in mezzo alla campagna, bensì nel centro di una delle città più business oriented d'Italia: Milano.

Qui, il giorno 9 novembre, dalle 14.30 alle 22, si materializzerà un'iniziativa che da alcuni mesi domina l'immateriale (o così viene percepito da alcuni) spazio del web: Vinix Grassroot Market. Dall'online all'offine, secondo la collaudata formula in vigore da sempre sul pianeta Tigulliovino. 

Per un pomeriggio, i produttori che vendono vini (e non solo) grazie all'azzeccata iniziativa delle cordate - altrove note come gruppi d'acquisto - potranno incontrarsi fisicamente con i loro clienti e aspiranti tali. 

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Il ritorno di un classico: il cemento

Qualcuno un giorno ha detto della moda che è "il disprezzo per il passato prossimo e l'amore per il passato remoto".

Probabilmente qualcosa del genere si potrebbe dire anche della tecnologia in cantina. Fino a qualche anno fa infatti la barrique francese era considerata l'ultimo grido dell'innovazione, un must, il non plus ultra; oggi il suo uso è molto meno esaltato (ed esaltante), almeno in certe zone, mentre si torna a guardare con curiosità e interesse a materiali che, fino a ieri, erano considerati con sufficienza un retaggio dei preistorici tempi del vino anonimo e di quantità.

Uno di questi materiali è il cemento.

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Su e giù per l'Italia: appuntamenti

Gustus Berico in mostra: sui piatti e nei bicchieri. Sabato 19 e domenica 20 ottobre a Vicenza (Palazzo Valmarana Braga, Corso Fogazzaro 16) grande banco d'assaggio con vini e prodotti tipici del territorio vicentino. Protagonisti oltre trenta produttori di vino Colli Berici e Vicenza DOC, grappe, mieli, formaggi, salumi, olio, dolci; cucina e abbinamenti gastronomici a cura dei ristoratori dell’associazione Le Buone Tavole dei Berici. Per i #winelover-s, i momenti dedicati alle degustazioni guidate saranno due: il primo, sabato 19 alle 17, a cura di Fabio Giavedoni (SF), vedrà un confronto tra il vitigno tipico dei Berici, il tai rosso, con i suoi parenti internazionali e non, dal cannonau alla garnacha. Il secondo appuntamento, domenica 20 ottobre alle 17, sarà invece dedicato alla garganega variamente interpretata.  Altri gustosi laboratori riguarderanno invece il riso di Grumolo e l'olio extravergine d'oliva.

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Custoza: l'altra garganega

Il Custoza è l'altra faccia della garganega, quella più lacustre, che bene si lega con uve come la Cortese o l'Incrocio Manzoni. E' un vino tipicamente veronese - cioè da uvaggio - nel quale però un ruolo importante è giocato dall'apporto di vitigni aromatici e semi aromatici (come la malvasia, il Riesling renano o l'Incrocio Manzoni). Caratteristica, questa, che potrebbe renderlo un vino molto originale, se giocato soprattutto sull'aromaticità e sulla capacità d'invecchiamento...

Diversamente, potrebbe restare quello che è da sempre: il classico, rassicurante vino da aperitivo al bar. Il bianco da osteria. 

Basterà ai produttori?

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