Parecchi articoli interessanti in giro per il web questa settimana, perciò cominciamo subito con una buona notizia sul fronte della ricerca italiana: finalmente sono state presentate le prime dieci varietà italiane di uve resistenti alle malattie, frutto del lavoro degli scienziati dell'Università di Udine. Centinaia di incroci, decine di migliaia di piante valutate, oltre 500 micro-vinificazioni ripetute negli anni presso l’Unione Italiana Vini di Verona e i Vivai Cooperativi di Rauscedo.Il più grande vantaggio delle nuove varietà? ovviamente, la possibilità di abbattere i costi della viticoltura risparmiando sui trattamenti. Qui i dettagli e i materiali.
Sempre in materia di ricerca, una recente scoperta fatta da ricercatori dell'Università di Firenze e della Fondazione Edmund Mach di San Michele all'Adige, spezza una lancia a favore di un insetto che, francamente, non sta simpatico a nessuno: la vespa. Secondo questo studio, sono proprio le vespe - e precisamente il loro intestino -l'ambiente naturale in cui si sviluppano i i lieviti Saccharomyces cerevisiae, che poi vengono depositati dagli insetti stessi sugli acini d'uva maturi. Salvaguardare vespe e calabroni perciò, è estremamente importante, se si vuole continuare ad assicurare la biodiversità messa a rischio dal deterioramento ambientale e dall'utilizzo di pochi ceppi selezionati. Qui l'articolo.
Previsioni poco rassicuranti invece sul fronte dei consumi di vino in America: dopo oltre un ventennio di crescita ininterrotta, i prossimi anni potrebbero vedere l'inizio di una contrazione. I Baby boomers amanti del vino stanno invecchiando, e la nuova generazione di consumatori - i Millenials - sono molto più frugali e soprattutto agnostici in fatto di bevande: il vino è solo una delle tante, e nemmeno la principale. Analisi e previsioni sono della Silicon Valley Bank, qui l'articolo e qui il loro report annuale sullo stato dell'industria americana del vino.
Chiudiamo con una interessante riflessione scritta da uno dei fondatori e organizzatori della più importante convention di comunicatori del vino sul web (la DWCC): Ryan Opaz. La più grande tragedia del vino è che le aziende del vino non hanno capito niente dei consumatori, ma stanno facendo tutto il possibile per convincerli che quelli sbagliati sono loro. Qui l'articolo.