"La nostra amicizia è molto speciale. Far entrare un estraneo nella propria vita, nella propria famiglia, nel proprio progetto di lavoro, in un'amicizia è una faccenda molto complicata. Noi l'abbiamo sviluppata su una base di apertura, di rispetto nei loro confronti come persone e professionisti, oltre che per il loro prodotto, e del desiderio sincero di portare i significati che mettono nel loro vino. Una sorta di chimica umana ci ha uniti in una forte amicizia. Un'amicizia di cui sono orgogliosa. In particolare, ho sentito l'assoluto sostegno e la fiducia in noi sin dall'inizio dell'invasione su larga scala della Russia".
Read MoreChampagne
Il Suono dello Champagne
Nella degustazione tecnica di un vino, di solito ci si concentra su una serie di dettagli sensoriali: il colore, le sfumature, la viscosità del liquido nel bicchiere, l’insieme dei profumi, il gusto, la struttura, la persistenza, eccetera. In pratica, tutti i nostri sensi vengono messi al lavoro. Tutti, in genere, eccetto uno: l’udito. L’udito viene sollecitato solo al momento della stappatura e al massimo, del versamento del vino nel bicchiere. Ma non ci si fa caso più di tanto. A meno che non sia uno spumante: il plop di un tappo di spumante ha sempre un suo fascino - ma, anche qui, non si va mai oltre l’emozione del momento.
Read MoreDel Metaverso del vino e altre storie
Carrellata di cose utili, interessanti, #good2know per chi bazzica a vario titolo nel mondo del vino.
Read MoreCaro Durello, ora smettila
Caro Durello,
d’accordo. Nonostante tu sia la quinta denominazione spumantistica italiana, sei una piccola cosa (meno di 400 ha, tutti in collina e su terreno d’origine vulcanica): però stai crescendo bene. Quando ti conobbi, negli anni 90, i produttori iscritti al neonato Consorzio di Tutela non arrivavano a 10. Oggi sono 34, e ogni anno qualche nuova azienda chiede di entrare. La produzione (da poche migliaia di bottiglie) è arrivata a toccare il milione. I tuoi vigneti sono diventati adulti (l’età media spazia dai 10 ai 40 anni e più) e i produttori hanno imparato in questi anni a conoscerne il carattere e le reazioni all’ambiente e ai suoi capricci.
Read MoreMeran IWF: a wine party in the fall
If you are planning a quick trip in Sud Tyrol - and are a wine lover, don't miss the 2016 Merano International Wine Festival., the traditional event hosted in the historic and gorgeous Kurhaus, downtown Merano . This year the program is even richer of events and tastings than the past: to be reported some Charity Wine Masterclass - the attention in the world of solidarity is getting a must even in the wine world - and other special tastings, like the Catwalk Champagne, entirely reserved to this unique sparkling wines.
Read MoreA Year in Port - the film
Ci sono luoghi che per qualsiasi appassionato di vino sono dei must assoluti: destinazioni che non puoi non andare a visitare, almeno una volta nella vita: la Borgogna, la Mosella, l'Ungheria, l'Andalusia, il Douro... Anni fa, ho avuto la fortuna di fare dei viaggi-studio in questi (e altri) luoghi insieme ad un gruppo di professionisti (grazie, amici di Assoenologi Veneto Occidentale!) e ricordo quelle esperienze come alcune delle più belle che mi sia capitato di vivere. Tra tutti, il viaggio in Portogallo alla scoperta del Douro è stato sicuramente uno dei più straordinari: per la bellezza dei luoghi, per il calore e la simpatia delle persone incontrate, per la bontà dei vini e dei cibi.
Read More12 easy facts about Italian wine
Easy facts to remember - yet sometimes uncomfortable.
1 - How many Italian grapes can you mention? Let’s see: Nebbiolo, Sangiovese, Corvina, Garganega… And? Come on! You’re omitting other 400 or 500 grapes! The Italian grape landscape is a lot more complex and detailed than what you believe. If you limit yourself to only a few grapes, you deprive yourself of more exciting discovers.
2 - Amarone della Valpolicella is not a grape: it is a blend of Corvina, Corvinone, and Rondinella grapes. Molinara has been out of the blend since 2003. Just a few (and brave, and truly traditional) wine producers in Valpolicella still put this grape in the blend of their wines.
3- A white Amarone della Valpolicella doesn’t exist. If you find a white wine with this name it’s a clamorous FAKE.
4- Prosecco is not a grape. It’s a wine! Its grape is called Glera.
5 - In Dalmatia there is a wine with a similar name, too: Prosek. It’s a passito still wine, though. Don’t get confused by the two.
6) Not every Italian sparkling wine is a Prosecco. Defining “Prosecco” any Italian bubbly wine is like calling “Ferrari” any Italian red car. Know the difference between the different Italian sparkling wines; there is Prosecco, Franciacorta, Asti, Trentodoc, Lambrusco, Lessini Durello… and on and on. You don’t want to make a dumb of yourself, do you?
7) Comparing a Prosecco to a Champagne is like comparing Lady Gaga to Edith Piaf: another silly thing.
8) Saying “It’s an Italian wine!” is an abstract simplification. Italy has 20 different regions, each of them produces wine (in different quantities), often made from native grapes - and called with weird names more or less easy to pronounce. Yes, it is not easy to go deep in this country - but it is worth it. So you discover that a wine produced in a Northern region can be very different from a wine produced in a Southern region, even if made with the same grape. No other country in the world can give you such an experience - except Portugal, maybe.
9) The so called “natural” (or organic, or bio-something) wine, produced in small quantities (from 1000 to 10 thousand bottles) in a handcrafted/traditional way with local grapes exists almost everywhere, in Italy. If this is your type of wine, you MUST come here, look for it, and experience it yourself. Normally it is not exported, because the quantities are too small, and the price too high.
10) If you are looking for such natural wines and expect to pay a price between 3-5 euros FOB, forget it. These kinds of wines are expensive! Too small the production, too high the production costs.
11) If you find a natural wine with an incredibly low price, keep away from it. There is something wrong, and /or somebody is lying to you.
12) The wine producers are usually very concerned about the labels of their wines. If they are very old style and/or traditional (a bit boring and obvious, I mean), it’s pretty sure that the wine is intended to restaurants, or "adult" drinkers. If the label is modern, colored, with a fancy name…it’s likely the wine is intended to the modern distribution, or to young people. Or the producer is a young one.
Easy, isn't it?
Consigli spiccioli per neofiti del vino e altre storie
I neofiti del vino sono quelli che dicono "non m'intendo di vino, ma mi piace bere bene", dove per "intendere" generalmente alludono alla capacità di riuscire a distinguere ed esplicitare le mille sfumature organolettiche di un vino, e/o saper distinguere un Cotes du Rhone da un Sancerre e conoscere tutto sul Malbec della Patagonia. Posto che non serve essere un MW per divertirsi con il vino, come fa un neofita (che-non-sa-nulla,eccetera) sapere di avere di fronte una buona bottiglia prima ancora di aprirla (soprattutto se costa meno 23-25 euro)? Semplice: leggendo l'etichetta, e imparando il significato di queste parole.
Il Prosecco non è un "frizzantino"
Nessuno s'indigna se un Trentodoc viene definito un prosecco, o se si chiede (ancora) un prosecco intendendo però un Franciacorta.
Cosa vuoi che ne sappia la gente che va al bar! Quando chiede un prosecco intende una bollicina; il nome del vino, la Doc, il brand...chennessoio! (mai che si confondano con lo Champagne, però. Perchè uno Champagne è uno Champagne, lo sanno anche gli astemi).
Old vintages tasting - Trentodoc
Non sono momenti facili, questi, per il Trentino vinicolo. Stanno succedendo cose che fatichiamo a capire - anche perchè nessuno si preoccupa di spiegarcele compiutamente, sine ira et studio.
In attesa che l'orizzonte si chiarisca, tutto procede come da programma: perciò anche quest'anno è stato messo in cartellone "Bollicine su Trento". Tra le iniziative, una delle più interessanti è stata sicuramente la degustazione di vecchie annate di Trentodoc, condotta a due voci dall'amica Delphine Veissier, appassionata esperta di Champagne, ed Enrico Paternoster, enologo dell’Istituto Agrario di San Michele all'Adige.
Di seguito le mie impressioni ao vivo, come si dice (in Brasile).