L’Etna è sicuramente una delle aree viticole più trendy del momento. Non c’è quasi produttore nel resto d’Italia (e non solo) che non aspirerebbe ad avere anche solo pochi ettari in questa zona dominata dagli oltre 3300 m del vulcano attivo (come anche di recente si è premurato di ricordarci) più alto d’Europa, e che si estende per 1200 km q.
Read Morenerello cappuccio
Gusto d'Etna: 7 vini da provare
Da un recente breve tour in zona Etna, ecco qualche suggerimento circa alcuni vini che vale la pena cercare, stappare e bere, da soli o in compagnia.
Il Merano IWF delle (ri) scoperte e delle sorprese
E' stato un bel Merano IWF.
Non solo dal punto di vista degli organizzatori (6500 presenze in 4 giornate, pari +5% rispetto all'edizione precedente) e dell'afflusso (c'era una folla incredibile, ma meglio distribuita nell'arco dei giorni), quanto soprattutto dei vini che ho avuto la possibilità di assaggiare.
Sarà stata semplice fortuna, o il segno di un'attenzione crescente, sta di fatto che i molti assaggi di quest'anno sono stati quasi tutti all'insegna di vitigni autoctoni più o meno sconosciuti. Chi lo sapeva, per esempio, che esiste anche un nero buono o un gambujana? per non parlare delle sorprese: un tannat con l'accento suditirolese, un raro nerello cappuccio in purezza, un refosco insolitamente accattivante... A condire il tutto, rendendo l'esperienza ancora più positiva, i tanti amici salutati, dietro i tavoli a presentare i loro vini, o in giro come noi, a caccia di storie ed emozioni da versare nel bicchiere.
I vini della montagna che respira: da Vulcania a ViniMilo
...quannu i nuvuli vannu a muntagna, posa la truscia c'annunca si vagna ("quando le nuvole vanno verso la montagna, posa la biancheria, altrimenti si bagna". Prov. siciliano).
A muntagna. Così i suoi abitanti chiamano l'Etna: "la" montagna. Per definizione. Non ne (ri)conoscono altre. Una parola che indica un luogo - meglio, un topos, cioè uno spazio che è anche mentale, non solo fisico - mutevole e imprevedibile, per quanto monitorato in tempo reale con rigore e ostinata passione da scienziati come il vulcanologo Salvo Caffo, dirigente del Parco dell'Etna.