Un antico proverbio dice: “Fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce”. E’ cosi in ogni settore della vita umana, compresi quelli economico-produttivi. Le buone iniziative, la solidarietà non fanno rumore: sono efficaci e basta. Ma se si da’ loro una spinta, la loro efficacia raddoppia. Da quattro anni Le Donne della Vite hanno preso a cuore le piccole ospiti della “Casa di Anita”, il progetto di Amani onlus che in Kenya offre ospitalità e istruzione alle bambine di strada, per garantire loro alternative di vita e opportunità. Lo fanno mettendo la loro professionalità a disposizione di un progetto che diventa liquido godibile per chi vuole associarsi: il vino DiVento. Nella sua prima annata venne realizzato in versione bianca, con uve di varietà resistenti. Nel 2019, DiVento è stato invece un rosso IGT Toscana biologico, millesimo 2018.
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Gusto d'Etna: 7 vini da provare
Da un recente breve tour in zona Etna, ecco qualche suggerimento circa alcuni vini che vale la pena cercare, stappare e bere, da soli o in compagnia.
I colori del Durello. 4 motivi per bere una bottiglia Fongaro
Le feste di Natale sono da sempre un' occasione irrinunciabile per alzare i bicchieri e brindare. Non a caso in questi giorni non si contano articoli e post su cosa scegliere, e quando e come. Secondo l'Osservatorio delle bollicine nazionali, i brindisi di fine 2016-inizio 2017 hanno dimostrato uno spostamento di gusto verso i sapori più secchi. Meno morbidezze e piacionerie e più precisione e affilatezza, dunque, anche se è probabile che si tratti (per ora) solo di una tendenza, più che di una abitudine acquisita. Comunque, per chi non ama le mezze misure ("lo spumante deve essere secco. Oppure dolce. Tertium non datur") e se ci si trova a Verona (o a Vicenza), la scelta dovrebbe essere scontata: Durello, soprattutto metodo classico.
Read MoreW le donne (del Vino, della Vite e del Tastevin)
Quante sono le donne che a vario titolo ricoprono un ruolo attivo nel mondo del vino italiano? Sono tante, sono sempre di più. Le sole iscritte all'Associazione Nazionale Le Donne del Vino sono 650, la maggior parte delle quali (70%) sono produttrici, l'11% ristoratrici, il 9% sommelier e un altro 9% giornaliste. Il 28% delle aziende agricole italiane e il 35% degli agriturismi ha una guida femminile (sono laureate il 50% e diplomate il 30%). Non solo, le aziende guidate da donne in generale hanno una maggiore redditività e un turn over del personale più basso (dati da ricerca McKinsey su agricoltura). Per restare in tema con il tradizionale mese delle mimose, ecco alcune notizie che riguardano le donne del vino, della vite e del tastevin.
Read MoreIl rosso e il bianco, due appuntamenti da non perdere
Quest'ultimo scorcio di Novembre ci riporta un paio di appuntamenti enoici a cui siamo affezionati da tempo.
Il primo si terrà in provincia di Verona, a Villa de Winckels: "Vino in Villa", la consueta rassegna di vini della Valpolicella, in programma il 19 novembre dalle 19 alle 23, mette in scena come di consueto il Valpolicella Superiore e, per i produttori più coraggiosi, anche il Valpolicella base. Due vini che, dopo anni di trascuratezza, una buona parte di produttori sta tornando a prendere in considerazione, giusto in tempo per rendersi conto che per farli bene occorrono competenze e materia prima di qualità non inferiori a quelle che solitamente dedicano ad Amarone e Ripasso. Sarà per questo che i nuovi produttori tengono in grande considerazione il Superiore e lo considerano a buon diritto, il vero vino di territorio.
Per il secondo appuntamento invece ci spostiamo in Trentino e inauguriamo l'atmosfera natalizia con le bollicine locali: Bollicine su Trento n.11 si terrà dal 26 novembre al 13 dicembre. L’iniziativa si rivolge sia agli operatori del settore sia al pubblico appassionato di queste bolle-che-ballano.
Sedi dell’evento saranno Palazzo Roccabruna, in centro città, e, per gli operatori di settori, anche il MUSE. Grazie al supporto della Strada del Vino, la manifestazione coinvolgerà anche numerosi bar, winebar ed enoteche che proporranno l'aperitivo serale o del fine settimana.
Il programma dettagliato della manifestazione è disponibile sul sito ufficiale.
Due insoliti spumanti
Con l'alzarsi delle temperature, la mia attrazione per i rossi corposi, fruttatoni e superalcolici subisce un crollo verticale. Dalla cantina salgono baldanzosi e contenti i rossi leggeri, i rosati di qualsivoglia sfumatura e uva ... e soprattutto gli sparkling. Niente di meglio di un bel metodo-qualcosa quando la colonnina di mercurio tirando il collo cerca di arrivare all'ultima tacca. E dunque, largo agli charmat per aprire la giornata, e poi via con i classici.
Gli ultimi due interessanti assaggi fatti riguardano proprio due metodi classici, uno del Nord e uno del Sud. E, curiosamente, nessuno dei due è quel che vorrebbe far credere. Non nascono dal tradizionale uvaggio degli spumanti metodo classico. E, se è per questo, non nascono nemmeno da uve bianche. O da uve rosse tradizionalmente note per la loro predisposizione a farsi spumantizzare.
Il Prosecco è un vino secco
Questo che segue è il racconto di un aneddoto realmente accaduto e raccontatomi - ancora con un'aria tra l'incredulo e il divertito - da uno dei protagonisti, qualche giorno fa.
Il luogo: Ravenna. Personaggi: due agronomi e una barista.
Due amici, consulenti agronomi, al termine di una giornata di lavoro trascorsa tra vigne e cantine, sono ai saluti finali. Prima di accomiatarsi, uno dei due propone all'altro di andare a bere qualcosa insieme. L'altro accetta.
Entrano in un bar.
"Cosa prendi?" chiede il proponente all'amico "Mah, non so... fai tu". "Uno spumante va bene?" "Ok, dai".
Non chiamatele bollicine
Ogni tempo ha le sue idiosincrasie linguistiche.
Ci furono i giorni della misura in cui, e quelli dell'attimino: sulla bocca di tutti per anni, oggi suonano stonati, clamorosamente datati, perchè i nostri sono i giorni del di tutto e di più, e dell' idem con patate. Queste ed altre espressioni più o meno folcloristiche sono destinate a tramontare dall'uso corrente non appena se ne affaccerà qualcun'altra di nuova.
Nel settore della comunicazione vitivinicola, già di per se' complesso, mutevole e soprattutto umorale, accade la stessa cosa: ci sono parole che ad alcuni provocano autentici attacchi di orticaria, al punto che ne invocano la cancellazione dal vocabolario. Niente di male se, per una parola (o un'espressione) che se ne va, ce ne fosse una che prende il suo posto. Ma questo, a quanto pare, non sempre avviene.
Vinix Live! #10: i vini, la gente, la festa
E' stato un Ferragosto all'insegna del buono, quello vissuto in compagnia di tanti amici, wine lovers e non solo (molti con familiari al seguito), quello trascorso a Faedo, al Vinix LIve! n.10 organizzato presso l'azienda Pojer&Sandri. Una giornata di festa piena, serena, istruttiva e divertente, grazie all'impegno (e al lavoro, e al sacrificio) di Mario Pojer, Fiorentino Sandri, dei loro familiari e collaboratori: ognuno ha fatto del suo meglio, compresi gli amici chiamati a dare il loro contributo con la loro arte (Fabio Vettori e il suo esercito di instancabili formichine, Egidio Petri con le sue opere di scultura, gli artisti dello spettacolo finale e i tanti generosi produttori di cose buone: pane, pasta, salumi, miele, birra, succhi di frutta, formaggi, Choco&Wine... l'elenco è qui).
Insomma, peccato per chi non c'era.
Eno-trends 2011 - prima parte
Appassire. Spumantizzare. Dealcolare. Naturalizzare.
Si è fin troppo facili profeti, quando si cerca di individuare i trends del mondo del vino dei prossimi mesi; basta guardare a quanto è successo fino ad oggi, e soprattutto alla fortuna (mediatica, ma in particolare commerciale) che hanno avuto e continuano ad avere nel mondo certe tipologie di vino.
Le prime tre tendenze riguardano una tecnica: la quarta sarebbe più propriamente una filosofia di produzione. In tutti i casi, l'obiettivo resta quello di ottenere vini -o loro imitazioni - di grande successo commerciale.