Due insoliti spumanti

Con l'alzarsi delle temperature, la mia attrazione per i rossi corposi, fruttatoni e superalcolici subisce un crollo verticale. Dalla cantina salgono baldanzosi e contenti i rossi leggeri, i rosati di qualsivoglia sfumatura e uva ... e soprattutto gli sparkling. Niente di meglio di un bel metodo-qualcosa quando la colonnina di mercurio tirando il collo cerca di arrivare all'ultima tacca. E dunque, largo agli charmat per aprire la giornata, e poi via con i classici

Gli ultimi due interessanti assaggi fatti riguardano proprio due metodi classici, uno del Nord e uno del Sud. E, curiosamente, nessuno dei due è quel che vorrebbe far credere. Non nascono dal tradizionale uvaggio degli spumanti metodo classico. E, se è per questo, non nascono nemmeno da uve bianche. O da uve rosse tradizionalmente note per la loro predisposizione a farsi spumantizzare.

Entrambi nascono da uve rosse che si sono costruite una fama facendo un altro mestiere: i vini rossi tranquilli. Perfino quelli corposi, tannici e superalcolici. 

Cominciano dallo spumante sudista: assaggiato nel palmento di Destro, il suo produttore, il Saxanigra Brut è un fantastico Nerello Mascalese in purezza. Un vino etneo di grande eleganza, con profumi di pane leggermente biscottato, fiori gialli selvatici ed erbe mediterranee: in bocca è elegantemente sapido, lungo, con ricordi di mandorle e agrumi. Un vino perfetto per gli aperitivi, ma anche per i classici pasti serali estivi a base di pesce. 

Lo sparkling nordista osa perfino di più: prende un'uva, la Corvina, considerata la spina dorsale di corazzate Potemkin dell'enologia italica come l'Amarone della Valpolicella, e la spumantizza in bianco. Sessanta mesi sui lieviti, e poi via, in bottiglia senza altre aggiunte. Il Menegotti Pas Dosé millesimo 2008 di Menegotti, (noto produttore di Custoza e Bardolino) assaggiato in anteprima qualche giorno fa, offre al naso sottili profumi di erbe di campo e una bella mela verde, che un po' si ritrova in bocca, con un finale che ricorda la mandorla amara. 

Ciascuno a modo suo, due magnifici, insoliti vini che potrebbero diventare - anche questi - dei grandi classici dell'estate (e non solo)