Ubuy - app leader per lo shopping transfrontaliero - ha condotto di recente una ricerca che ha analizzato più di 50 Paesi produttori di vino, prendendo in esame 5 fattori: volume di produzione di vino, consumo pro capite, aree coltivate a vigneto, importazioni di vino e prezzo delle bottiglie di fascia media. Il punteggio composito è stato calcolato considerando questi cinque parametri per ogni Paese.
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Elegante, profumato, snello: il nuovo stile del Valpolicella Superiore (che piace)
I dati di mercato e le indagini tra i consumatori del mondo l’hanno reso ormai chiaro: il vino del momento è il Valpolicella Superiore. Un “Superiore” che nasce soprattutto in vigneto, da uve di qualità naturalmente superiore di quelle destinate a fare Valpolicella fresco, e non dall’aiutino che può dare anche a questa tipologia la consueta pratica dell’appassimento (leggero, medio, forte, breve, medio lungo, lungo, in parte, metà, tutta l’uva… le varianti sono quasi infinite).
Read MoreFIVI4Future: i Vignaioli Indipendenti scommettono su biodiversità e sostenibilità
La FIVI non chiude per ferie. Mentre tutti si preparano per la prossima vendemmia, la Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti lancia FIVI4FUTURE: I VIGNAIOLI COLTIVANO LA RICERCA, un progetto strategico pluriennale articolato in numerose azioni che mette al centro la sostenibilità ambientale e la tutela della biodiversità, da sempre pilastri fondativi dell’associazione.
Read MoreValpolicella e sostenibilità
E’ uno degli argomenti più discussi e al tempo stesso meno chiari del momento. A seconda di chi ne parla, il concetto di sostenibilità acquista significati e sfumature diverse, andando dall’ambito strettamente ambientale a quello culturale/sociale/antropologico passando da quello economico/finanziario.
La verità è che la sostenibilità è tutto questo insieme, e un significato non può prescindere dagli altri.
Le viti del futuro nascono dal passato
A volte le soluzioni ai problemi di oggi possono arrivare dal recupero di certi testimoni del passato. Secondo un recente studio coordinato dai ricercatori del Centro Agricoltura Alimenti Ambiente (C3A, struttura accademica congiunta Università di Trento- Fondazione Edmund Mach) in collaborazione con l’Università della California, pubblicato sulla rivista del gruppo Nature “Horticulture Research”, la vite selvatica, antenata della vite europea coltivata in tutto il mondo, può dimostrarsi una fonte preziosa per il miglioramento genetico nell’ottica di un’agricoltura più sostenibile.
Read MoreLa tipicità di un vino è una questione di tempo
Nel mondo del vino, il fattore tempo è un elemento chiave che molti produttori sottovalutano, condizionati come sono dai ritmi frenetici e innaturali imposti dalla commercializzazione delle bottiglie: eppure dovrebbe essere considerato uno strumento enologico al pari degli altri, capace di dare vini sublimi o pessimi prodotti, a seconda della propria capacità di gestirlo. Al corso di enologia dell'Università di Verona, il prof. Maurizio Ugliano sta conducendo da alcuni anni degli studi molto interessanti sull'aromaticità dei vini rossi (in particolare da uva Corvina), un aspetto centrale della quale è connesso proprio al tempo: la longevità.
Read MoreLa più grande tragedia del vino e altre storie
Parecchi articoli interessanti in giro per il web questa settimana, perciò cominciamo subito con una buona notizia sul fronte della ricerca italiana: finalmente sono state presentate le prime dieci varietà italiane di uve resistenti alle malattie, frutto del lavoro degli scienziati dell'Università di Udine. Centinaia di incroci, decine di migliaia di piante valutate, oltre 500 micro-vinificazioni ripetute negli anni presso l’Unione Italiana Vini di Verona e i Vivai Cooperativi di Rauscedo.Il più grande vantaggio delle nuove varietà? ovviamente, la possibilità di abbattere i costi della viticoltura risparmiando sui trattamenti. Qui i dettagli e i materiali.
Sempre in materia di ricerca, una recente scoperta fatta da ricercatori dell'Università di Firenze e della Fondazione Edmund Mach di San Michele all'Adige, spezza una lancia a favore di un insetto che, francamente, non sta simpatico a nessuno: la vespa. Secondo questo studio, sono proprio le vespe - e precisamente il loro intestino -l'ambiente naturale in cui si sviluppano i i lieviti Saccharomyces cerevisiae, che poi vengono depositati dagli insetti stessi sugli acini d'uva maturi. Salvaguardare vespe e calabroni perciò, è estremamente importante, se si vuole continuare ad assicurare la biodiversità messa a rischio dal deterioramento ambientale e dall'utilizzo di pochi ceppi selezionati. Qui l'articolo.
Previsioni poco rassicuranti invece sul fronte dei consumi di vino in America: dopo oltre un ventennio di crescita ininterrotta, i prossimi anni potrebbero vedere l'inizio di una contrazione. I Baby boomers amanti del vino stanno invecchiando, e la nuova generazione di consumatori - i Millenials - sono molto più frugali e soprattutto agnostici in fatto di bevande: il vino è solo una delle tante, e nemmeno la principale. Analisi e previsioni sono della Silicon Valley Bank, qui l'articolo e qui il loro report annuale sullo stato dell'industria americana del vino.
Chiudiamo con una interessante riflessione scritta da uno dei fondatori e organizzatori della più importante convention di comunicatori del vino sul web (la DWCC): Ryan Opaz. La più grande tragedia del vino è che le aziende del vino non hanno capito niente dei consumatori, ma stanno facendo tutto il possibile per convincerli che quelli sbagliati sono loro. Qui l'articolo.