Succede anche questo

Cercasi Mario (quasi) disperatamente

Il fatto è noto.

Ogni giorno, nella casella di posta di chi scrive di vino piovono decine di comunicati stampa, la maggior parte dei quali finisce dritto nel cestino, tanto lo sappiamo che sono fatti più per lustrare l'ego dei clienti che non per dare vere notizie/informazioni (le quali sono più rare di quanto il flusso di comunicati voglia far credere).

Ma è il gioco delle parti. Gli uffici stampa (che da tempo hanno rinunciato a educare i clienti, e si limitano ad assecondarli) continuano a sfornare comunicati, i clienti li pagano per questo, i giornalisti che li ricevono li cestinano, e son tutti contenti.

A volte però capita che nella casella ti piova il comunicato giusto, - cioè interessante/curioso.

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Quale comunicazione per il vino?

L'interrogativo si pone ciclicamente, alternandosi con altri, tutti ugualmente (per il momento) irrisolti/irrisolvibili, come la contrapposizione vino convenzionale-vino biologico/biodinamico, il caro-vita al ristorante, il calo dei consumi di vino in Italia, spumanti italiani vs Champagne, ecc.

Non c'è verso, ogni 2-3 mesi da qualche parte si riaffaccia la questione "quale comunicazione per il vino". A ridosso del Vinitaly, non c'è niente di meglio - e soprattutto di originale, di cui dibattere.

Anch'io voglio essere originale, perciò ecco i miei 2 cents:

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Media mainstream: quale immagine per la vitivinicoltura?

"Voglio ringraziare la Rai, il TG3 del Veneto, che ieri sera ha dato come notizia di apertura quella riguardante l’ottimismo che si intravvede nell’analisi dei dati sull’andamento dell’annata agraria nel corso del 2010: a mia memoria è la prima volta che una notizia positiva di agricoltura apre un notiziario giornalistico di questa importanza”. Lo ha affermato l’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato ricordando come quasi sempre il settore primario occupi le cronache per le sciagure o gli scandali che lo investono.

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Blog & wine, la coppia perfetta

Pur essendo un argomento ricorrente, sembra essere sempre d'attualità , al pari di pochi altri (per esempio, quello sui vini naturali. O quello sull'avanzata degli autoctoni. O quello sul nuovo ruolo dei Consorzi di Tutela. O quello sul prezzo del vino al ristorante. Eccetera).

Parliamo dei blog e del vino, o meglio dei blog che parlano, trattano, discutono del medesimo. Lo spunto ci viene da questo articolo, che a sua volta è una riflessione su quest'altro.

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Enotrends 2011 - seconda parte

Continua la nostra disamina su quelle che sembrano essere le più recenti tendenze nel mondo del vino. E' ora la volta di una nuova mania: i vini low alcohol.

Dealcolare. Ci fu un tempo in cui sembrava che la gente bevesse solo vini quasi trasparenti, fruttati e leggerissimi, quasi eterei, profumati e inconsistenti. Bianco-carta era il colore must, al punto che gli enologi divennero maestri nell’uso del carbone decolorante.

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Eno-trends 2011 - prima parte

Appassire. Spumantizzare. Dealcolare. Naturalizzare.

Si è fin troppo facili profeti, quando si cerca di individuare i trends del mondo del vino dei prossimi mesi; basta guardare a quanto è successo fino ad oggi, e soprattutto alla fortuna (mediatica, ma in particolare commerciale) che hanno avuto e continuano ad avere nel mondo certe tipologie di vino.

Le prime tre tendenze riguardano una tecnica: la quarta sarebbe più propriamente una filosofia di produzione. In tutti i casi, l'obiettivo resta quello di ottenere vini -o loro imitazioni - di grande successo commerciale.

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