I neofiti del vino sono quelli che dicono "non m'intendo di vino, ma mi piace bere bene", dove per "intendere" generalmente alludono alla capacità di riuscire a distinguere ed esplicitare le mille sfumature organolettiche di un vino, e/o saper distinguere un Cotes du Rhone da un Sancerre e conoscere tutto sul Malbec della Patagonia. Posto che non serve essere un MW per divertirsi con il vino, come fa un neofita (che-non-sa-nulla,eccetera) sapere di avere di fronte una buona bottiglia prima ancora di aprirla (soprattutto se costa meno 23-25 euro)? Semplice: leggendo l'etichetta, e imparando il significato di queste parole.
Altro tema sempre attuale che periodicamente si affaccia nei discorsi dei newbies: come è possibile evitare certi terribili mal di testa da degustazione? Evitando i vini bianchi ("è colpa della solforosa")? Evitando i vini rossi ("è colpa dei tannini")? Evitando del tutto di bere vino? In questo articolo, qualche risposta.
Nell'eterna ricerca del next trend, capita di tornare a soffermarsi su uve che al momento godono di scarsa o nulla considerazione: ecco allora 5 vitigni che meriterebbero più rispetto.
A proposito di vitigni e relativi territori, forse il concetto di terroir - quel magico triangolo fatto di uva, suolo e uomo - andrebbe ridisegnato e trasformato in un quadrato. Perchè i protagonisti capaci di far grande un vino non sono più tre, ma quattro.
Chiudiamo questa piccola rassegna con la prospettiva di un sogno, o di un incubo, dipende dai punti di vista: quello dello Champagne in lattina. Ovviamente, non di un autentico Champagne si sta parlando, ma di uno spumante americano: chi sarebbe disposto a bersi in lattina persino il Prosecco, potrà trovare in questo prodotto un'interessante alternativa.