Kurhaus

Come godersi il Merano IWF (senza entrarci davvero)

Come passa il tempo. E come crescono le fiere del vino. Anche la piccola Merano IWF è diventata grande, in tutti i sensi. Non solo per importanza, ma per numero di visitatori, di cantine presenti, soprattutto per numero di giorni e di eventi programmati. Lontani i tempi (era il 1992) in cui tre amici meranesi appassionati di grandi vini e ottima cucina s'inventavano una manifestazione alla quale subito aderirono una  cinquantina di produttori e che si tenne nell'Hotel Palace di Merano, oggi il Merano IWF è diventato l'appuntamento n.1 del vino in Italia nella stagione autunno-inverno; sempre più prestigioso, intenso e sì, anche sovraffollato. Al punto che entrare nello storico palazzo del Kurhaus - il cuore dell'evento -  per assaggiare qualche novità, avere alcune conferme e salutare vecchi amici, nei giorni della fiera è diventato sempre più difficile, faticoso e disagevole. Scoraggiante.

Come fare allora per godersi questo evento senza subire la sorte della sardina in scatoletta, schiacciata e pre-cotta?

Semplice: se non si vuole entrare dalla porta, si entra da qualche finestra, tra le molte offerte dallo stesso calendario della fiera. Come queste:

1) 23 ottobre: Anteprima di Merano IWF a Lagundo (19.00-23.00). Un'occasione per farsi un po' di assaggi enogastronomici. Un appuntamento che permette di avere un assaggio di quel che si può trovare nella sede ufficiale

2) 6 Novembre: Bio&Dynamica (10.00-18.00): è il saloncino dei vini bio-tutto che quest'anno compie 10 anni:  Vini italiani e stranieri di una novantina di produttori più o meno (già) famosi. Si tiene nel Pav des Fleurs, in un Kurhaus che ancora non è stato preso d'assalto

3) 5 Novembre: Future of Wine, part 1 (15.00-18.00): un convegno che intende rilanciare un sogno, quello di una European Wine Route, una strada del vino europea che riesca a toccare e riunire tutte le regioni vinicole europee 

4) 6 Novembre. Future of Wine, part 2 (15.00-18.00): stesso luogo, giorno e tema diversi. Stavolta si parla di cambiamenti climatici e del loro impatto sulla viticoltura

5) 6 Novembre, CULT Oenologist (14.00-18.00): per chi non è interessato ai dibattiti più o meno scientifici, una degustazione di (celeberrimi) vini d'autore, dove gli autori sono alcuni dei più famosi consulenti enologi d'Italia.

6) 10 Novembre, Catwalk Champagne (9.30-16.00): uno Champagne ci sta sempre bene, in qualunque momento: prima, durante e dopo. Questo Merano IWF può perciò concludersi con la possibilità di degustare oltre venti Champagne; e anche se avremo rinunciato al consueto bagno di folla dei giorni clou, potremo comunque tornare a casa soddisfatti, soprattutto se troveremo ancora qualche ora per farci un giretto a Merano e dintorni: per chi decide di fermarsi almeno 2 giorni al Merano IWF, con il relativo biglietto si conquista anche la MobilCard Alto Adige, che permette di viaggiare gratuitamente sui mezzi pubblici di tutta la Provincia di Bolzano.

Il bello (e il brutto) di Merano IWF 2011

Non sono (ancora) così snob da denigrare una fiera del vino per il semplice fatto che esiste. E non sono (più) così ingenua da credere che venga organizzata per mecenatismo. 

Ciò premesso, ecco qualche distillato della mia esperienza di Merano IWF 2011, quello che mi è piaciuto (il buono) e quello che non mi è piaciuto (il brutto). Il tutto, come sempre, ampiamente opinabile.

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La vitivinicoltura biodinamica è una bufala. O no?

Il dibattito è sempre in corso: biodinamica sì o no? Con il  manicheismo che li contraddistingue, negli USA c'è persino chi si è preoccupato di aprire un blog per dimostrare che la biodinamica è una bufala colossale. Non diverso l'atteggiamento di chi (italiano) la reputa la rovina delle aziende, perchè ingenera false illusioni e aspettative in seguito puntualmente smentite dai fatti.

Eppure...

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