Amarone della Valpolicella e Superiore: ci vediamo a Montreux, il 30 ottobre

Negli anni scorsi, noi di Terroir Amarone siamo stati impegnati soprattutto su due fronti: quello, prettamente locale, delle degustazioni per vini di vallata, e quello, più generale, della consulenza sulla Valpolicella stessa.

Ora è tempo di fare un passo avanti, anzi oltre. Oltre confine, per la precisione.

Ed ecco allora che il 30 ottobre, a Montreux, in Svizzera, guideremo una degustazione di una ventina di vini della Valpolicella davanti ad pubblico internazionale composto da una sessantina di appassionati e di professionisti del settore : ristoratori, sommelier, enotecari, buyer, ecc. Nella foto, la sala dell'Hotel Majestic in cui si terrà l'evento (nel primo pomeriggio). Insieme a noi ci sarà anche una terza persona, un esperto internazionale: forse l'editor di una rivista del vino, forse un Master of Wine. Gli accordi sono ancora in corso, c'è tutta l'estate per decidere.

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Terroir Vino a Genova tra bicchieri, bottiglie, persone e wifi

La sensazione che si era percepita nelle ultime edizioni era che Terroir Vino - già Tigulliovino.it Meeting, per chi c'era nelle ormai leggendarie prime volte - fosse ad un punto di svolta ormai ineludibile.

Chiudere. O cambiare.

Chiudere i battenti perchè così fan tutti, in questi tempi di magrissima e di scoramento nazionale. Perchè bisogna anche prendere atto che i cicli iniziano, si sviluppano e poi si chiudono, che c'è un tempo per ogni cosa e che certe formule ormai sono superate, che... (continua continua). Si trova sempre una scusa per dire basta, son stufo.

Oppure cambiare. Perchè è vero che si può chiudere un capitolo però il libro non è mica finito, inizia un capitolo nuovo, perchè a chiudere son buoni tutti (e si fa sempre in tempo), perchè non si possono tradire le aspettative di tanti, perchè... si trova sempre un buon motivo per andare avanti quando si è attivi e propositivi (e testardi).

Credo che l'amico Filippo Ronco appartenga a quest'ultima categoria, rinunciatario non ce lo vedo proprio; sempre combattivo - attivo e propositivo, appunto. E anche testardo, sì. Ai sogni non si rinuncia, e a 10 anni di durissimo lavoro (ma anche di tante, grandi soddisfazioni, amicizie e belle cose, suppongo) nemmeno.

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Perchè dovremmo smetterla di dare punteggi ai vini

I veterani del wine blogging lo sanno: ci sono alcuni argomenti che sembrano fatti apposta per attizzare discussioni, scatenare polemiche, rinverdire vecchi topics. Sono un trucco ormai datato come la Tv in bianco e nero, ma funzionano ancora, e quando uno vuole ravvivare l'attenzione e il traffico sul suo blog, puntualmente li tira fuori. Vini naturali vs convenzionali, cork vs screw cup, sono ancora utili le guide dei vini? quale linguaggio per il mondo del vino? Eccetera.

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Un posto a Tabula (Rasa) anche per Nicolas

Ricordate Lorenzo? e Annalisa? forse sì, forse no.

Di sicuro però ricorderete il progetto Tabula Rasa. "Un gruppo di amici - come racconta uno di loro, Leonardo Franceschetti - che si conoscono da una vita, e che decide parecchi anni or sono di dar vita al gruppo VLN (ossia" Vivi La Natura"), una sigla dietro la quale si nasconde la voglia di stare insieme dandosi anche nuove finalità.

Natura, in Valpolicella, anche se non vuoi fa rima con vino.
E vino fa rima con terra e gente, con memoria e futuro.
E dopo una vendemmia finita a secchiate d'acqua e a pigiar l'uva coi piedi, come fai a non pensare a sdebitarti per tanta felicità? 

Quel vino non andava semplicemente bevuto tra di noi, doveva uscire nelle nostre comunità: nacque così l'idea di venderlo per aiutare un bambino che avesse in qualche modo bisogno di aiuto e fosse magari residente vicino a noi per poterlo conoscere di persona, e farci piú convinti e convincenti nel proporlo".

Il primo bambino aiutato in questo modo fu Lorenzo, la seconda fu Annalisa, ora tocca a Nicolas. Il fine è quello di vendere queste bottiglie per dare una mano anche a lui, che ha solo 1 anno e una manciata di giorni, ed è nato affetto da prematurità severa: una condizione che ha impedito il normale sviluppo dei suoi organi, costringendo lui e la sua mamma a un calvario senza fine di costose cure e interventi chirurgici. I prossimi dovranno tenersi negli USA, ed è per questo che ha bisogno che tante persone apprezzino il vino dei suoi nuovi amici della Tabula Rasa...

Come già per le precedenti bottiglie, anche per questo vino tutti hanno contribuito in maniera assolutamente gratuita: dalla realizzazione del vino (sulla cui buona riuscita ha vigilato uno degli amici del gruppo, l'unico infiltrato che si occupa di vino anche nella vita) al suo confezionamento, nessuno ha voluto un centesimo. Bottiglie, etichette, capsule, tappi in sughero: tutto è stato donato. 

Nelle bottiglie da 500 cl (nel 2013 le vecchie vigne di Leonardo non hanno dato molto prodotto) quest'anno è finito un...esperimento. Il primo esempio di Valpolicella con macerazione carbonica, un blend di rondinella e teroldego sottoposti alla tecnica utilizzata per fare il Novello.

Il risultato è un vino di grande bevibilità, con ingannevoli profumi dolci di caramelle alla fragola o al lampone, ma un'acidità croccante da ciliegia marasca fresca. 

Le bottiglie sono in vendita a 10 Euro: andranno tutti a Nicolas, perchè la sua promessa di vita si realizzi.

 

 

Del Brasile, del vino e dell'acqua (di fiume)

"Il Brasile è un Paese decisamente avviato lungo la strada, non proprio in discesa, della democrazia. E’ ricco di risorse naturali ed anche di diseguaglianze sociali che non lo rendono triste però, perché sa guardare al futuro con ottimismo (se non ricordo male, è il paese al mondo con la più alta percentuale di giovani sotto i 30 anni, ndr). Per il vino italiano il Brasile resta una promessa incompiuta. Le statistiche dicono di un 2013 chiuso per l’Italia con un export in calo del 17% in volume, ed un valore pressoché pari a quello dell’anno precedente.

Rispetto ai vini europei, quelli importati dal Cile e dall’Argentina godono di tassazione agevolata"

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Del vino, dei crimini, delle donne e altre storie

Settimana interessante, quella appena trascorsa, sul fronte del world wine web. Tra i molti articoli degni di una lettura calma e approfondita, tre in particolare hanno attirato la mia attenzione.

Il primo ripropone un tema vecchio, irrisolto e quindi sempre attuale: quello della terminologia della degustazione. Sembra che non si riesca ad andare oltre a certi irritanti (in quanto privi di senso) stereotipi, e bene fa l'articolista a dissentire. "Femminile": ditemi perchè ne stiamo ancora parlando.  Se il vino è leggero, delicato, fine allora è un vino femminile? e perchè non può esserlo anche un vino divertente, sorprendente, o robusto? I clichè di genere sono roba da anni Sessanta, non si capisce cosa ci guadagna il vino a venire descritto, ancora oggi, con questi termini. "Ideas don’t exist out there on their own. We construct them. And so every time someone uses the term “feminine wine,” they help build the cultural phenomenon of the associated stereotype. In a small way, sure, but large ideas are built of small instances. Castles and bricks".

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Summa 2014

Una due-giorni di cose buone da bere e da mangiare in un luogo storico, discreto, rilassato. Certo, c'è folla, ma senza stress, e con facce più da vacanza che da lavoro.

Summa è il piccolo, elegante appuntamento che da 16 anni il produttore altoatesino Alois Lageder organizza presso la sua tenuta. Un momento di assaggi e di incontri cui si accede solo su invito - o pagando un biglietto cospicuo, il cui ricavato però è destinato a scopi benefici. E proprio a questo proposito, grazie al prezioso sostegno di ospiti e organizzatori, quest’anno la manifestazione, che da anni collabora con Aiutare senza Confini (ONLUS che ha l'obiettivo di aiutare i profughi della guerra birmana) ha raccolto e interamente devoluto all’associazione oltre 37.000 Euro.

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