W.BLake Grey

Del vino, dei crimini, delle donne e altre storie

Settimana interessante, quella appena trascorsa, sul fronte del world wine web. Tra i molti articoli degni di una lettura calma e approfondita, tre in particolare hanno attirato la mia attenzione.

Il primo ripropone un tema vecchio, irrisolto e quindi sempre attuale: quello della terminologia della degustazione. Sembra che non si riesca ad andare oltre a certi irritanti (in quanto privi di senso) stereotipi, e bene fa l'articolista a dissentire. "Femminile": ditemi perchè ne stiamo ancora parlando.  Se il vino è leggero, delicato, fine allora è un vino femminile? e perchè non può esserlo anche un vino divertente, sorprendente, o robusto? I clichè di genere sono roba da anni Sessanta, non si capisce cosa ci guadagna il vino a venire descritto, ancora oggi, con questi termini. "Ideas don’t exist out there on their own. We construct them. And so every time someone uses the term “feminine wine,” they help build the cultural phenomenon of the associated stereotype. In a small way, sure, but large ideas are built of small instances. Castles and bricks".

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