Sempre più spesso e sempre più cantine guardano al Giappone come ad un mercato molto promettente per i loro vini, e hanno ragione, perché lo è, molto più della Cina. Il vino è l'unico prodotto a crescere con tassi annuali superiori al 5%, al punto che molte ditte giapponesi produttrici di birra stanno investendo nell'acquisto di aziende distributrici di vino. Come sempre però, occorre affrontarlo con cognizione di causa, una strategia ben precisa, gli strumenti e le competenze giuste. E magari, con l'aiuto di qualche dritta, come quelle che vengono da uno che di mercati e di vino se ne intende, almeno un po': Angelo Gaja.
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Perchè dovremmo smetterla di dare punteggi ai vini
I veterani del wine blogging lo sanno: ci sono alcuni argomenti che sembrano fatti apposta per attizzare discussioni, scatenare polemiche, rinverdire vecchi topics. Sono un trucco ormai datato come la Tv in bianco e nero, ma funzionano ancora, e quando uno vuole ravvivare l'attenzione e il traffico sul suo blog, puntualmente li tira fuori. Vini naturali vs convenzionali, cork vs screw cup, sono ancora utili le guide dei vini? quale linguaggio per il mondo del vino? Eccetera.
Del Brasile, del vino e dell'acqua (di fiume)
"Il Brasile è un Paese decisamente avviato lungo la strada, non proprio in discesa, della democrazia. E’ ricco di risorse naturali ed anche di diseguaglianze sociali che non lo rendono triste però, perché sa guardare al futuro con ottimismo (se non ricordo male, è il paese al mondo con la più alta percentuale di giovani sotto i 30 anni, ndr). Per il vino italiano il Brasile resta una promessa incompiuta. Le statistiche dicono di un 2013 chiuso per l’Italia con un export in calo del 17% in volume, ed un valore pressoché pari a quello dell’anno precedente.
Rispetto ai vini europei, quelli importati dal Cile e dall’Argentina godono di tassazione agevolata"
Cosa potrebbe accadere nel 2013 per il vino italiano?
Cosa ci aspetta nell'anno appena iniziato? lo scopriremo solo vivendo, per dirla citando un grande della musica leggera italiana. Ma il mondo agricolo, e quello del vino in particolare, così delicato e complesso, ha il dovere/diritto di chiederselo seriamente. Quelle che seguono, sono le riflessioni di uno dei produttori più autorevoli: Angelo Gaja (il grassetto è mio, ndr).
"C’è penuria di vino nelle cantine italiane dopo anni di bassa produzione d’uva a causa del ripetersi di condizioni climatiche sfavorevoli, per eccesso di calore e di siccità nei mesi estivi.
COSA POTREBBE ACCADERE NEL 2013 PER IL VINO ITALIANO?