Ammetto che già la conoscevo (solo o quasi) di fama. Ammetto che assaggiarla mi incuriosiva e mi dava al tempo stesso un filo d’ansia: perchè ne avevo sempre sentito parlare come di un vino abbastanza estremo, e io degli estremi diffido. Nulla di meglio perciò di un’intera serata con 6 vignaioli di Oslavia e i loro vini per rompere il ghiaccio con questo vitigno.
Read MoreViaggi & Assaggi
I bei vini di Proposta
E' sempre interessante fare un giro nel ricco universo di consigli più o meno alcolici di Proposta Vini. E sempre le presenze al tradizionale appuntamento all'Hotel Montresor di Bussolengo si dimostrano all'altezza delle aspettative, tra vecchi amici, nuove conoscenze, scoperte inattese.
Read MoreVigneto ad alberello in contrada Mueggen
Pantelleria, passione passito (e alberello)
Quando ci arrivi ti devi inchinare, e può succedere di passare del tempo così, con la schiena piegata. Un po' per opporti al vento, che quando soffia davvero non è gentile, shakera perfino gli aeroplani fermi sulla pista del piccolo aeroporto, e un po' perchè le cose interessanti sono quasi tutte a quel livello: rasoterra, o appena più su.
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Viaggio a Favignana
Read MoreIl Castello Normanno Svevo di Sannicandro, dove si è svolta Radici del Sud 2017
Radici del Sud 2017: incontri, assaggi, scoperte
Si scopre sempre qualcosa d'interessante, a Radici del Sud. Del resto, l'Italia possiede un catalogo di vitigni autoctoni così vario e così vasto, che sarebbe sorprendente il contrario - non trovare nulla di nuovo in una manifestazione che da 12 anni è impegnata nel promuovere e far conoscere i vini delle regioni meridionali, in gran parte (naturalmente) da vitigni autoctoni.
Read MoreTra Borgogna, Palatinato, Champagne, e...
...e Valpolicella, naturalmente. Sono settimane intense per le occasioni di degustazioni, queste. Parate di brand e bottiglie che permettono in poche ore e pochi giorni di bersi (metaforicamente) migliaia di chilometri spaziando tra le più disparate uve vini e zone di produzione. I più recenti appuntamenti di questo tipo sono stati Soavino Wine 2017 (#SW17), nella panoramica Villa Gritti, e l'ormai tradizionale appuntamento di Villa de Winckels, "Appuntamenti in Villa", dedicato all'Amarone. Cominciamo dal primo.
Read MoreAnteprima Amarone 2013: conferme, sorprese, scoperte
Che annata è stato il 2013? Un'altalena. Freddo, caldo, su, giù, pioggia, sole, scompostamente suddivisi lungo l'arco dei mesi. O tutto, o niente. Sorvolando sui dettagli agronomici (alcuni dei quali si possono reperire qui, mentre qui si trova una sintesi del rapporto sul settore vitivinicolo veneto di quell'anno), potremmo dire che, per quanto in generale possa dirsi buona, non è stata un'annata facile da gestire (e nel profilo viticolo qui riassunto si spiega perchè). Nonostante questo, gli Amarone della Valpolicella 2013 presentati in assaggio alla consueta Anteprima erano più di 80, la maggior parte dei quali campioni di botte, mentre quelli in bottiglia erano quasi tutti da considerare nella fase di affinamento in vetro: molte delle bottiglie presentate non saranno messe in commercio prima di alcuni anni, perciò aspettiamoci di ritrovare - nel 2019 o perfino dopo - vini anche molto diversi da quelli assaggiati.
Una cosa infatti appare chiara di questa annata, protagonista dell'annuale kermesse "Anteprima Amarone": il 2013 richiederà tempo per esprimersi al meglio, più di quello che solitamente siamo disposti a concedere ad un Amarone, di cui i mercati vogliono l'annata sempre più nuova, tanto che mi aspetto un giorno o l'altro di veder comparire sulla scena una qualche sorta di Amarone Novello. Ciò premesso, un altro aspetto che mi è apparso piuttosto evidente durante la degustazione al tavolo è uno di quelli che solitamemnte si danno per scontati, a dispetto del fatto che è , invece, estretamente critico e anzi caratterizzante del vino stesso: l'appassimento. O meglio, la capacità di gestirlo, e di dare continuità al lavoro nelle fasi successive. Non è da tutti, non subito almeno. E' qualcosa che s'impara e si affina con la pratica e la conoscenza, un anno dopo l'altro. Ad oggi, sembra che molte aziende (piccole, ma soprattutto nuove) si siano fatte prendere dall'entusiasmo del successo dell'Amarone, lanciandosi nell'avventura dell'imbottigliamento con proprie etichette con fin troppa foga. Ma il salto da "fornitore" (di materia prima: uva o vino sfuso) a produttore a filiera completa non è mai semplice, e nemmeno indolore. Non solo richiede uno sforzo economico notevole, ma anche conoscenze tecniche, capacità - oserei dire sensibilità - che si acquistano negli anni (a meno di ricorrere a rodati consulenti esterni). Questo per dire che alla degustazione al tavolo, sono pochi gli Amarone delle nuove aziende che mi hanno colpito positivamente. Sensazioni amare, acidità scomposte, profumi verdi - o, al contrario, di frutta fin troppo cotta - a volte zuccheri e alcol fuori controllo ... riflettono non solo le difficoltà dell'annata e lo stato di work in progress del vino, ma anche, forse, una ancora imperfetta (o incompleta) padronanza della tecnica di appassimento (e non solo). Niente di grave, comunque: di nuovo, è solo questione di tempo, e di fare esperienza.
E sempre col beneficio dell'inventario - anzi, dei riassaggi che spero di fare tra qualche anno - ecco qualche commento a proposito di alcuni dei vini assaggiati nel corso dell'evento, tra conferme, sorprese e scoperte.
Le conferme: Ca' Rugate "Amarone Punta Tolotti" 2013. Un Amarone che profuma di tabacco caldo, spezie scure e rosmarino, dove alcol, acidità e tannini sono tenuti ben a freno, in un equilibrio che sembra precario ma è invece solido. La grande bevibilità è un altro pregio di questo vino, uno dei pochi già in commercio.
Marco Mosconi, Amarone della Valpolicella 2013, campione di botte. Sono pochissimi i produttori capaci di far bene sia i vini rossi che i bianchi, perchè la "mano" enologica non può e non deve essere la stessa. Marco Mosconi è uno di questi: i suoi Valpolicella sono ottimi e godibili quanto i suoi Soave. Il suo Amarone in itinere rivela profumi floreali ancora freschi, e tannini in fase di arrotondamento. Il frutto comunque c'è tutto, succoso ma senza eccessi. Non ci resta che aspettare che il cantiniere Tempo faccia il suo lavoro.
Secondo Marco: "Amarone della Valpolicella 2013". L'Amarone fumanese di Marco Speri ha fantastici profumi scuri di spezie (tipici del Corvinone), un bel frutto rosso maturo e tannini di seta grezza, che per il maggio 2019 (anno di messa in commercio) si saranno smussati ancora di più.
Pietro Zanoni: "Amarone della Valpolicella Zovo" 2013. Non poteva mancare un campione della "terra di mezzo" - quel lembo di denominazione che sta tra la Classica e la zona est - in questa mini carrellata da Est a Ovest passando dal centro. Zovo è il cru di Pietro, e da che lo assaggio - ormai qualche anno - si è sempre presentato come un Amarone di quelli seri, con profumi scuri di caffè, tabacco, cacao amaro e sensazioni di frutta rossa macerata in alcol. Secchissimo, perfetto per grigliate e piatti di carne.
La sorpresa: Tenuta Chiccheri, "Amarone della Valpolicella Campo delle Strie", 2013. Azienda ancora giovane (è nata solo nel 2003), presenta un prodotto che disvela profumi di frutta rossa appassita avvolta dal cioccolato come un boero, con sfumature balsamiche. E' già buono adesso, chissà cosa sarà nel 2019 (quando uscirà in commercio).
La scoperta: Fidora, "Amarone della Valpolicella 2013", campione di botte. Un vino con introganti profumi floreali, ancora un po' scomposto negli zuccheri, ma fruttato, rotondo, lungo, ricco di un sacco di cose buone. Da un'azienda che probabilmente pochi ancora conoscono, ma sulla quale mi sentirei di scommettere già adesso. Per chi volesse farsi un'idea, il loro "Amarone della Valpolicella Monte Tabor" 2010 ha profumi dolci di piccola frutta rossa matura, bella bevibilità e grande eleganza.
Per chi non ne avesse ancora abbastanza, giovedì 23 febbraio presso Villa de Winckels si terrà l'8a edizione di "Appuntamenti con la tradizione". In degustazione (senza vincoli di annata) gli Amarone di oltre 60 aziende, molte delle quali non erano presenti all'Anteprima. E a completamento della manifestazione, alle 19 il giornalista Nicola Frasson terrà una orizzontale di comparazione tra l'Amarone 2010 e il suo "gemello" valtellinese: lo Sfursat.
Proposta Vini, tra grandi ritorni e piacevoli (ri)scoperte
Proposta Vini è un noto e apprezzato distributore che propone vini, appunto (scusate la ripetizione) affatto banali. Direi anzi che fa particolarmente piacere ritrovare nel suo catalogo aziende sparse per l'Italia di cui si è già avuta la possibilità di testare in loco la particolare qualità dei vini; è come avere conferma che il proprio gusto non è del tutto fuori strada, se apprezza le stesse etichette che questa organizzazione sceglie e vende.
Read MoreI colori del Durello. 4 motivi per bere una bottiglia Fongaro
Le feste di Natale sono da sempre un' occasione irrinunciabile per alzare i bicchieri e brindare. Non a caso in questi giorni non si contano articoli e post su cosa scegliere, e quando e come. Secondo l'Osservatorio delle bollicine nazionali, i brindisi di fine 2016-inizio 2017 hanno dimostrato uno spostamento di gusto verso i sapori più secchi. Meno morbidezze e piacionerie e più precisione e affilatezza, dunque, anche se è probabile che si tratti (per ora) solo di una tendenza, più che di una abitudine acquisita. Comunque, per chi non ama le mezze misure ("lo spumante deve essere secco. Oppure dolce. Tertium non datur") e se ci si trova a Verona (o a Vicenza), la scelta dovrebbe essere scontata: Durello, soprattutto metodo classico.
Read MoreAssaggi meranesi
Siamo stati a Merano International Wine Festival e abbiamo fatto qualche assaggio in giro, senza un focus particolare, se non quello di andare a salutare un po' di amici. Generalmente, questo tipo di approccio è abbastanza sconsigliato ai neofiti, perchè rischiano di bere un sacco di cose e non portare a casa nulla o quasi, in termini di conoscenza: meglio darsi un obiettivo preciso e ristretto, con pochi strappi alla regola. Ma per chi ha più di un evento vinicolo nel curriculum, a volte l'anarchia delle scelte e l'improvvisazione totale sono l'unico rimedio alla sovrassaturazione da fiere (e da vini).
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