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Villa Gritti

Tra Borgogna, Palatinato, Champagne, e...

March 03, 2017 in Viaggi & Assaggi

...e Valpolicella, naturalmente. Sono settimane intense per le occasioni di degustazioni, queste. Parate di brand e bottiglie che permettono in poche ore e pochi giorni di bersi (metaforicamente) migliaia di chilometri spaziando tra le più disparate uve vini e zone di produzione. I più recenti appuntamenti di questo tipo sono stati Soavino Wine 2017 (#SW17), nella panoramica Villa Gritti, e l'ormai tradizionale appuntamento di Villa de Winckels, "Appuntamenti in Villa", dedicato all'Amarone. Cominciamo dal primo.

Soavino è allo stesso tempo un luogo (a Soave, VR) e un'idea imprenditoriale di successo, entrambi a cura di Luca Ghiotto. Nel primo trovi un'enoteca e perfino una accogliente caffetteria, la seconda consiste nell'importazione e distribuzione (a ristoranti e operatori vari) di alcuni sceltissimi brand esteri sparsi tra Valle della Loira e Tenerife, passando dalla Champagne, la Mosella, e la Catalunya, per citarne solo alcuni (qui il catalogo). Recentemente sono stata all'annuale degustazione di Soavino di alcune delle sue cantine (più qualche bel prodotto alimentare artigianale, come il profumato olio d'oliva di La Contarina, le croccantissime focacce ripiene di Renato Bosco, le trippe di pecora della Lessinia) e ovviamente ho trovato vini non solo semplicemente buoni da bere, ma anche interessanti da conoscere, per la storia del produttore o il luogo di provenienza - spesso per entrambe. Le etichette assaggiate sono state un numero discreto, e sono tutte su Vivino: qui riporto solo che ho scoperto che i Riesling di Koheler-Ruprecht sono proprio come mi ricordavo essere i Riesling del Pfalz, cioè più sapidi (minerali?) di altri, pur in presenza di gialle note di fruttato tropicale maturo, che il Pistus Etna Rosso 2014 de I Custodi dell'Etna è un meraviglioso vino da salumi (con quel suo accenno leggero di incenso), che lo Champagne dei fratelli Melanie e Benoit Tarlant è sempre una garanzia di eleganza e freschezza, e che il "7 Fuentes El Lance 2014" di Suertes del Marques è un vino canariota (da Tenerife) di non facilissimo approccio ma di indubbia personalità. In conclusione, questa mia (prima) con Soavino è stata un'esperienza tanto ricca quanto piacevole.

Lo stesso potrei dire della serata a Villa de Winckels: dedicata - come orami da qualche anno - all'Amarone della Valpolicella (annate a scelta dei produttori), ha permesso di assaggiare nuove uscite, riassaggiarne alcune, seguendo l'evoluzione di cantine di età (professionale e/o produttiva) più o meno giovane. Molte le etichette che potrei raccomandare, qui ne voglio ricordare solo 3: l'Amarone della Valpolicella 2012 di Corte Cavedini (bevibile, fruttato, lungo, buonissimo), l'eleganza indiscussa dei maranesi "Moropio 2012" di Antolini (ben bilanciato e gustoso) e del "Re Pazzo Amarone della Valpolicella 2012" di Terre di Leone, la schiettezza del "S.Giorgio Amarone della Valpolicella 2012" di Carlo Boscaini, il grande equilibrio e la balsamicità dell'Amarone della Valpolicella di E.Ruffo. A seguire, qualche scatto delle 2 giornate.

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Tags: degustazioni, Soavino 17, Villa de Winckels
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Perché il vino è un prodotto della natura. E la natura ha i suoi tempi. Non i nostri, sempre così affannati, nevrotici, insufficienti. Per fare un grande vino ci vuole tempo, per fare un bambino ci vuole tempo, per fare del pane (quello buono) ci vuole tempo, tempo... e tranquillità. Anche per scrivere ci vuole tempo, perciò non pensiate di trovare nuovi post ogni santo giorno. Prendetevi tempo per leggere queste pagine. E lasciatene un po’ anche a me: ad essere pigro non c’è solo il vino.


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