Proposta Vini è un noto e apprezzato distributore che propone vini, appunto (scusate la ripetizione) affatto banali. Direi anzi che fa particolarmente piacere ritrovare nel suo catalogo aziende sparse per l'Italia di cui si è già avuta la possibilità di testare in loco la particolare qualità dei vini; è come avere conferma che il proprio gusto non è del tutto fuori strada, se apprezza le stesse etichette che questa organizzazione sceglie e vende. Succede così che quando si ha l'occasione di partecipare all'annuale presentazione del loro catalogo, come avviene ogni anno presso Hotel Montresor di Bussolengo, si ha come l'impressione di fare una rimpatriata tra amici, perchè ogni anno cresce (per fortuna) il numero di produttori che già si conoscono, e sono più i volti noti di quelli sconosciuti. E li si va a cercare al loro banco, per riassaggiare quei vini bevuti per la prima volta mesi prima, per trovare l'ennesima conferma della loro bontà, o per scoprirne di nuovi. Così è stato, questa volta, per l'elegante e succoso Nero d'Avola "Vuaria"di Feudo Disisa, la piacevole Ribolla spumante di Albino Armani, il tosto Raboso ultrabio (lo so, non si può dire, è solo per rendere l'idea) di Casa Belfi, l'amichevole e fruttato Fiano di Avellino "Sequenzha" di Benito Ferrara, il divertente Sangue di Giuda di Calatroni, l'inconsueto Fortana frizzante di Mirco Mariotti, per citarne solo qualcuno.
Le scoperte più curiose e interessanti però, quest'anno non sono stati propriamente i vini, bensì 2 vermuth (un bianco e un rosso) e il sidro, variamente proposto: fermo, spumante, fortificato. Circa il primo, non si può che lodare il ritorno d'interesse: il vermut (o vermouth) è stato in passato un grande classico italiano, l'aperitivo per eccellenza. Non c'era quasi dispensa familiare che non contenesse almeno una bottiglia di questo gradevolissimo vino aromatizzato. Dopo anni di totale oblio, oggi - potenza dei corsi e ricorsi eno-storici - questo prodotto sta tornando alla ribalta; all'evento di Proposta Vini è stato appunto presentato il Vermouth bianco e rosso "18/70" di Dogliotti 1870, due bottiglie con un packaging dalla grafica deliziosamente retrò. In entrambi i casi si parla di un prodotto estremamente valido per fattura e caratteristiche sensoriali (il vino di partenza è il Moscato di Canelli per il vermouth bianco e la Barbera d'Asti per quello rosso), e che oggi potrebbe conoscere una seconda giovinezza data l'ampiezza e varietà di accostamenti gastronomici (di origine italiana e non) di cui godiamo ai nostri giorni. A questo punto, relegarlo solo a far da base ai cocktail sarebbe uno spreco.
Anche la seconda scoperta è in realtà quasi una riscoperta, perchè non si tratta di un nuovo prodotto, quanto piuttosto di un prodotto nuovo: il vino di mele (dicasi sidro) rivisitato in chiave aromatizzata. Nel video in apertura è lo stesso Gianluca Telloli, l'enologo responsabile del progetto, a spiegare cos'è il sidro e come lo producono. Il prodotto nuovo assaggiato (più volte...) durante l'evento di Proposta Vini è Cristallier, un eccellente liquore a base sidro aromatizzato con erbe di alta montagna. Non serve essere amanti di questo genere alcolici per apprezzare Cristallier, basta amare la montagna, perchè in questa bottiglia - come pure in quella dell'acquavite di sidro "Whymper" - si respira (dovrei dire si beve) aria di Val d'Aosta: frizzante, tersa, luminosa, profumata. Entrambi i prodotti, come ovviamente le ottime bottiglie di sidro che ci hanno fatto buona compagnia durante la cena inaugurale, sono dell'azienda Maley. Un nome da tenere ben presente quando si ha voglia di bere qualcosa di buono (e, per una volta, di diverso da vino o birra).