E' sempre interessante fare un giro nel ricco universo di consigli più o meno alcolici di Proposta Vini. E sempre le presenze al tradizionale appuntamento all'Hotel Montresor di Bussolengo si dimostrano all'altezza delle aspettative, tra vecchi amici, nuove conoscenze, scoperte inattese.
Ce n'erano così tanti anche quest'anno che per non far torto a nessuno, anzichè da un vino ho iniziato dalla... frutta: mele e pere di Maley, spumantizzati e imprigionati in meravigliose, godibilissime bottiglie di sidro di mele, e perfino di pere. Così buoni che li berresti a secchiate.
I bicchieri successivi hanno risposto all'unico criterio della curiosità-casualità-conoscenza del produttore, che mi ha permesso di prender nota mentalmente dei prossimi vini per l'estate. Come il nuovo, elegante spumante rosé di Ca' Lojera, il festoso Ma.Gi.Ca Corvina Rosé di Giovanna Tantini, il profumato e sempre piacevolissimo Kotzner Merlot rosato 2016 di Armin Kobler, o il mediterraneo Salina Bianco Tenuta Valdichiesa di Salvatore D'Amico. Accanto a questi, erano ben rappresentati i vini da tutto pasto (e con tutti i colori): dalle cremose bollicine con curiose note di zafferano del Trentodoc Maso Nero di Zeni, alle spezie scure che si mescolano a sentori salmastri dagli esiti molto intriganti del Salina Rosso 2012 Tenuta Ruvoli (ancora di Salvatore D'Amico) passando per L'Isola Bianco 2016 di Hibiscus, un catarratto-inzolia fruttato e sapido, facile da bere e da abbinare. Anche il marchigiano Dal Nero 2016 Pas Dosé, Montepulciano 90% e Sangiovese 10% (ovviamente vinificati in bianco) di Silvano Strologo è un vino che non sfigura accanto a formaggi stagionati o carni alla griglia, ma se si vuole andare sul rosso, allora il Julius Rosso Conero 2016 ha quel giusto piglio deciso che ci vuole. Non è da meno l'Aurora 2016 de I Vigneri: un bianco dal carattere vulcanico (blend carricante e minnella vinificati in acciaio) con una acidità spiccata che si fonde a profumi di erbe selvatiche. Tra bicchieri e chiacchiere, le ore scorrono; dedichiamo la chiusura ad un grande classico, di cui si fa interprete un marchio storico nel panorama siciliano: Alagna. La sua linea Angileri è dedicata ai vini più rappresentativi del territorio marsalese, come il Marsala Superiore Secco che profuma di fiori di camomilla e fieno caldo, o il tradizionale Marsala Dolce Garibaldi, ricco e sontuoso come il barocco siciliano. Vini, quest'ultimi, lontanissimi dalla schiettezza ruvida di Merlot Cabernet P. 28, un blend di Merlot, Cabernet (sauvignon e franc) e Raboso di un'altra storica azienda (questa volta veneta), La Montecchia, al punto da non sembrare di appartenere alla stessa nazione. Invece così è: come ha dimostrato anche questa minuscola quanto veloce carrellata di prodotti del catalogo Proposta, dalle piccole isole del Sud fin sulle cime più inaspettate dei vigneti di montagna, l'Italia è uno scrigno sorprendente di vitigni vini e stili. Una fortuna che ci invidiano tutti.