La degustazione secondo uno che se ne intendeva: Luigi Veronelli
Read MoreElmo, il vitigno (ri)scoperto
Si fanno sempre scoperte interessanti quando si va in giro per la campagna, ma non è cosa di tutti i giorni scoprire addirittura un nuovo vitigno a bacca rossa. Anche questa volta il merito - o la fortuna - è di una realtà cooperativa, la Cantina Valpantena: in passato, era stata la Cantina Valpolicella di Negrar a trovare un 'uva che aveva ribattezzato Spigamonti (in seguito riconosciuta però come Aspiran Bousquet: qui la storia).
Read MoreFavignana: il mare, il tonno, la vita
Viaggio a Favignana
Read MoreFriulano e Pinot bianco, il debutto della Cricca
Vi ricordate i Winefathers? Ne abbiamo parlato giusto un anno fa, qui. Per chi non li conoscesse, sono una giovane e promettente startup che sta mettendo in contatto gruppi appassionati con selezionati, ottimi produttori, tra i quali virtualmente si instaurano virtuali ma proficui legami di parentela - o almeno così sembra.
Read MoreVigneto veneto: andamento e previsioni produttive 2017
Come già in passato, anche quest'anno Veneto Agricoltura ha tenuto nei giorni scorsi al CREA di Conegliano un convegno per fare un primo punto della situazione sul vigneto veneto, presentando i dati raccolti dalla rete di rilevamento sparsa sul territorio regionale e formata da una serie di cantine cooperative e Consorzi di tutela. Nel 2016 il Veneto ha prodotto 10,1 ml di hl di vino, pari al 19,5% della produzione italiana e al 3,5% di quella mondiale, ricavati da uve che crescono in oltre 87 mila ettari di vigne. I produttori sono 25.538 (-3,8% rispetto l'anno precedente) e di questi 15.315 conferiscono nelle cooperative. Quanto alle esportazioni, il Veneto è sempre capofila, in Italia, ricavando dalla vendita dei suoi vini ben 2 miliardi di euro, pari al 35,6% del totale nazionale.
Read MoreRadici del Sud 2017: incontri, assaggi, scoperte
Si scopre sempre qualcosa d'interessante, a Radici del Sud. Del resto, l'Italia possiede un catalogo di vitigni autoctoni così vario e così vasto, che sarebbe sorprendente il contrario - non trovare nulla di nuovo in una manifestazione che da 12 anni è impegnata nel promuovere e far conoscere i vini delle regioni meridionali, in gran parte (naturalmente) da vitigni autoctoni.
Read MoreMancini - o della pasta con l'annata
Da quando ho aperto questo spazio - più di 10 anni fa - gli argomenti trattati hanno riguardato quasi esclusivamente il mondo del vino e solo molto marginalmente - e occasionalmente - quello del food. A volte però può capitare di scoprire tra i due ambiti delle inaspettate analogie: chi avrebbe detto, per esempio, che un pastificio e una cantina possono avere così tanto in comune? A patto però che il pastificio sia agricolo, come quello di Massimo Mancini, la cui azienda nella Marche è organizzata come una di quelle che producono vino: estesa per 500 ha, coltiva numerose qualità di grano. Per presentarla, e parlare della straordinaria avventura della pasta, recentemente è stato ospite dell'azienda Zymè in Valpolicella.
"La pasta ci caratterizza tutti, ne mangiamo almeno 27 kg a testa all'anno - ha detto Mancini - Il 97-98% della produzione é in mano alle industrie, mentre la percentuale di paste di qualità é del 2-3%. Però di questo argomento non si parla quasi mai, perché per quasi tutti la pasta é solo un porta-sugo. Eppure L'Italia ha un peso importante: all'estero la pasta buona é italiana, laddove gli altri prodotti -come il vino - sentono la concorrenza anche di altri Paesi". L'Italia é il più grande produttore al mondo di pasta, ma nonostante questo non ne abbiamo mai abbastanza, e siamo costretti a importare la materia prima: ca. il 50% del grano duro viene da Canada, USA, Australia, ecc. Attenzione, avverte Mancini " non é detto che il grano italiano sia sempre il migliore, e quello straniero sempre cattivo; nel mio pastificio utilizziamo solo i grani che coltiviamo, ma non tutti i produttori di pasta possono fare lo stesso. Il problema per gli agricoltori é che la coltivazione di grano duro non è remunerativa, perchè i prezzi sono decisi a livello comunitario". E i costi per produrlo finiscono per essere più alti del ricavato della sua vendita.
Fin dal 1938 la famiglia Mancini ha posseduto un'azienda agricola, ma è solo di recente che questa sta vivendo un autentico rilancio, grazie all'adozione di tecnologie modernissime e macchinari realizzati ad hoc. Il tutto con l'intento di recuperare metodi di lavorazione tradizionali.
"Coltivare il grano direttamente ti permette di essere consapevole di quello che stai facendo - ha affermato Massimo Mancini - .E il grano, come l'uva, non é sempre uguale. Per questo siamo l'unica azienda che scrive l'annata della pasta". E a proposito di annate, il 2014 è stato difficile anche per il grano: "E' stato un annata pessima. Raccolto il grano a luglio, l'abbiamo conservato in ambiente anaerobico e iniziato a lavorare a settembre. Presto però, da segnalazioni di nostri clienti affezionati, ci siamo accorti che gli spaghetti (il formato più difficile da fare) erano pieni di bottature (bolle di umidità). Abbiamo subito bloccato la produzione e buttato decine di quintali di pasta già fatta. Erano inservibili, in quelle condizioni. Ci mettemmo a studiare e a provare, e finalmente, dopo molte prove, abbiamo capito che c'era un problema con il glutine. L'annata insomma andava interpretata diversamente". Proprio come con il vino.
Narrazione (storytelling) a parte, non potevano mancare gli assaggi: 3 tipi di spaghetti a confronto, di un tipo comune (una marca nota), di un pastificio artigianale e del pastificio agricolo Mancini, tutti e tre conditi semplicemente in bianco. Il modo migliore per rendersi conto della differente texture della pasta, quella che oltre a tenere meglio il sugo, da' più soddisfazione nel mangiarla.
E sì, la differenza tra i tre era evidente.
Oltre a produrre numerosi formati di pasta con grani diversi, il Pastificio Mancini svolge anche attività di ricerca e sperimentazione (del resto, Massimo ha una laurea in agraria e un passato da ricercatore): " Il Senatore Cappelli (creato dal genetista Nazareno Strampelli) é un esempio di grano moderno, creato con tecniche di miglioramento genetico - ha detto - Come azienda, attualmente stiamo studiando una varietà di grano che abbiamo chiamato Nazareno, in onore di Strampelli; se funzionerà, la inseriremo tra le varietà che già produciamo".
Infine, di fronte al mare magnum di varietà di paste e farine oggi disponibili sugli scaffali di negozi e supermercati, quale può essere il più grave problema che affligge il mondo della pasta italiana? L'assoluta mancanza di conoscenza della materia da parte del consumatore, che diventa così facile preda delle mode più stravaganti ed effimere del momento. Una lacuna che è opportuno colmare, per il bene dell'economia nazionale (e della nostra dieta).
Camel Valley Makes History with "First Growth" PDO
Last year, I'd been asked to participate as a judge in an international wine competition quite singular, the Euposia Wine Challenge, the only world championship of white sparkling wines produced with Metodo Classico. Obviously, I accepted, and so I had an amazing experience of tasting... In particular, I still remember an excellent, elegant and fresh sparkling wine from England, which that year won the Euposia Challenge. It was the 2016 Camel Valley, UK Cornwall, Brut Rosè Cuvée Raymond Blanc 2014. Thus, I'm glad to share a good news: the European Union has elevated Camel Valley’s ‘Darnibole’ vineyards to the highest level of Protected Designated Origin, (PDO). It's the first and, currently, only UK single vineyard to be awarded this accolade. As a Euposia Challenge' judge, I might say to have been among those who rewarded this wine producer for the first (see below). Here's the official press release:
"The UK Government awarded national protection to Camel Valley’s Darnibole in 2012 and after 5 years of scrutiny by the 28 Member States; the EU unanimously agreed on the award at a meeting held on 25th April 2017. They had been so impressed by the application that the area was extended during the process, from 7 acres to 28 acres of South facing land in the Camel Valley, all part of Camel Valley’s vineyards. Said Bob Lindo: “It has taken 5 years and the agreement of 28 Countries. We have had great support from Phil Munday (DEFRA), and MPS and MEPs, such as Anthea McIntyre, Dr. Ilya M. D. Maclean, (Exeter University) and the support of MWs, such as Derek Smedley.” Added Anthea McIntyre, MEP, said: "I was delighted to offer support in Brussels to the Camel Valley vineyard in its quest for PDO for Darnibole. It is a very fine wine and deserves to stand on a par with many of the biggest names in the trade.”
There are strict criteria involved: 100% Bacchus from Darnibole, no acidification or de-acidification, no sweetening, higher natural alcohol and hand picking (for harvesting). The wine must be made at the adjoining Camel Valley winery and most importantly, it must be compared with previous vintages to ensure typicity. Sam Lindo, Camel Valley’s Winemaker, added: “Most previous vintages of Darnibole Bacchus have won a Gold medal and critical acclaim, so there is something that we consider to be special about that small area. It produces intense, steely Bacchus with a delicate restrained aroma.”
Camel Valley Darnibole Bacchus is served with the tasting menu at the 2 Michelin star restaurants Nathan Outlaw, and The Ritz in London. Darnibole is exported, mainly to Nathan Outlaw’s Al Mahara restaurant at the Burj, Dubai.
About Camel Valley:
- Sam Lindo is 3 times UK Winemaker of the Year.
- Camel Valley has just been awarded the trophy for the ‘World’s best sparkling rose’ in Verona as outright winners in Bollicini Del Mondo twice
- Camel Valley was awarded the International Wine Challenge Trophy for Bacchus in 2009
- Other wines produced at Camel Valley within the demarcated Darnibole area:
- Cuvee Raymond Blanc – winner of 2016 ‘Best rose sparkling in the world’ at Bollicini del Mondo
- Multi Gold medal winning ‘Annie’s Anniversary’ Brut
- Darnibole Brut
- Rick and Jill Stein’s Seafood Restaurant 40th Anniversary brut
- Camel Valley Sparkling red
Tre eventi per bere bene e mangiare anche meglio
Ricevo e volentieri condivido qualche suggerimento di eventi in programma al Nord, al Centro e al Sud previsti nel prosieguo di questo mese.
A Soave (VR), presso il Palazzo del Capitano, dal 18 al 21 maggio si ripropone Soave Preview, l'Anteprima del vino bianco classico d'Italia nella presentazione in anteprima dell'annata 2016.
Read MoreMaria Teresa, le osmize e il km zero
300 anni fa, il 13 maggio per l'esattezza, nasceva a Vienna Maria Teresa d'Austria, complessa figura di sovrana illuminata, femminista ante litteram e al tempo stesso convinta conservatrice, alla quale una città italiana in particolare - Trieste - deve tantissimo, in termini di opere realizzate come di spirito; d'altro canto, la stessa città rispose sempre così bene alle sue azioni innovatrici che la monarca non sentì mai nemmeno il bisogno di recarsi a dare un'occhiata. Per Trieste il 2017 è dunque l'anno di Maria Teresa, ma anche noi che amiamo i frutti liquidi e solidi dei luoghi dovremmo unirci ai festeggiamenti, perchè dobbiamo a lei la definitiva consacrazione delle osmize.
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