Nel Veneto sono 24 le varietà resistenti finora autorizzate.
Lo si predica ormai da anni a tutti i livelli: basta chimica nell’ambiente, incluso quello viticolo. Ne va del futuro dell’ambiente stesso, ma soprattutto della salute di chi vive. Per questo la Regione Veneto da tempo promuove programmi e progetti volti a ridurre l’uso di prodotti fitosanitari in viticoltura, soprattutto in alcune complesse situazioni locali. In quest’ottica sta prendendo forza anche la strategia di utilizzare varietà di vite “resistenti” alle principali fitopatie. Si tratta di vitigni derivati da programmi di incroci naturali con varietà di vite che contengono particolari caratteri di resistenza, principalmente alla peronospora e all’oidio e che per questo richiedono un numero ridotto di trattamenti chimici rispetto alle varietà tradizionali.
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