Euposia

Vinitaly 2012 - per chi va di fretta

Vinitaly 2012 è qui.

Con il suo fardello di problemi vecchi ("accreditare o no i blogger?") e lo spauracchio di minacce nuove ("quest'anno a Prowein sono venuti tutti, tempo qualche anno e quella di Dusseldorf diventerà la fiera di riferimento di tutto il mondo del vino"), con le sue passerelle glamour (OperaWine, il tasting around delle 100 migliori cantine d'Italia. Garantisce Wine Spectator) e i suoi rituali (gli aperitivi e le cene aziendali).

E con alcune interessanti novità, la principale delle quali - la riduzione delle giornate di fiera da 5 a 4, con un solo giorno, quello inaugurale di domenica 25 marzo, aperto al pubblico non professionista (ma pur sempre pagante) - pare sia stata metabolizzata in maniera indolore perfino da chi ci si aspettava avrebbe alzato alti lai (la categoria degli albergatori/ristoratori e tutto l'indotto che ci ruota intorno).

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Back to real wine journalism - così si salva la stampa di settore

L'argomento è sempre di vibrante attualità. Mentre oltreoceano si gingillano con dotte questioni ontologico-nominaliste, al di qua dell'oceano, più banalmente e brutalmente, si lotta per la sopravvivenza quotidiana. Che si fa ogni giorno più dura. Beppe Giuliano, l'ormai noto direttore di Euposia, è un ottimo giornalista: competente, disincantato, realista, corretto (e non lo dico perchè è mio amico: online sono in molti a pensarla così, e, sono convinta, anche offiline). All'ultimo TerroirVino ha fatto un intervento al vetriolo intitolato "Ritorno al giornalismo, così si salva la stampa di settore". Ha buttato, con la massima freddezza e nonchalance, un paio di granate da far sobbalzare anche un inesperto del settore. A Genova mancò il tempo per il dibattito, perciò ho pensato opportuno riprendere il suo discorso, che riporto con qualche limatura per questioni di spazio. Nota: grassetto e frasi tra parentesi sono mie.

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