Come si organizza e si svolge un concorso del vino in un momento come l’attuale, così eccezionalmente difficile? Annullato Vinitaly, sarebbe stato facile cancellare anche la competizione 5 Stars Wines: così però non è stato. Sia pure seguendo un format più leggero (a parole: in realtà è stato molto impegnativo concretizzarlo), il consueto confronto tra vini italiani si è tenuto lo stesso, a dimostrazione che volere è potere, (anche se costa tempo, denaro e tanto, tanto lavoro).
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Virtual tastings: 5 regole d'oro
Ci hanno fatto compagnia nelle lunghe settimane di arresti domiciliari globali, permettendoci di continuare a condividere le nostre passioni con i nostri amici, ci hanno quasi illuso che quella era solo una parentesi, e che il disagio di trovarsi a parlare ad uno schermo anziché a persone in carne e ossa - almeno per chi non è abituato a farlo - sarebbe stato solo momentaneo. Perché tutto sarebbe andato bene, e noi saremmo tornati alla vita di prima.
Vogliamo essere ottimisti: ci torneremo.
Ma non oggi. E neppure domani. In realtà, nessuno sa con precisione quando. Nell’attesa, però, dobbiamo pur continuare a vivere. Ed ecco allora che le degustazioni virtuali tornano d'attualità. Vi do una notizia: non si tratta di una moda, di un ripiego o di un riempitivo. Le online tastings sono qui per restare. Anche quando torneremo - quando sarà - alla vita di prima, appunto.
Read MoreDegustazioni di vino: 10 regole per ricominciare
La degustazione dei vini è in genere il momento clou della visita ad una cantina. Tutto il resto - il giro nei vigneti, il racconto del “bisnonno del nonno dello zio del padre che faceva vino fin dai tempi di Noè”, il tour tra le torri d’acciaio della fermentazione e la passeggiata in religioso silenzio nelle sale dei legni - sono solo il contorno. Necessario, ma non sufficiente. Alla fine, la prova di tutto quello che si è raccontato e mostrato e illustrato fino a quel momento è nel bicchiere.
Read MoreCome dovrebbe essere una foto del vino per essere efficace?
Buon 2020 a tutti.
Abbiamo chiuso il 2019 con un’intervista ad un wine photographer britannico, dallo stile molto personale e a volte spiazzante; apriamo il 2020 con un altro professionista della scrittura con la luce, questa volta italiano: Mauro Fermariello. Gli abbiamo rivolto le stesse domande fatte a Matt Wilson, e queste sono le sue risposte. Divertitevi a metterle a confronto, e a riflettere con quale scuola di pensiero, fra le due, vi trovate più d’accordo.
Read MoreHow should be an effective wine picture
We use to say that “a picture worths 1000 words” but seemingly the world wine disagrees. If you look at most of wine visual communication, the pictures are generally boring-out of fashion - uninteresting, trivial. How do wine people think t to stand out this way? To better say, how should an effective wine visual communication be? I asked that to a pro wine photographer, and the following are his replies.
Read MoreSulle rotte delle Malvasie
Nelle sue millenarie trasmigrazioni, in viaggi, spostamenti, avventure…l’uomo non era solo. Con se’ aveva spesso un’ottima e fedele amica.
L’uva.
Read MoreCambiamento climatico e futuro del vino
Il climate change è l’argomento del giorno, ma forse non tutti sono consapevoli degli effetti che potrà avere a breve -medio-lungo termine sull’agricoltura in generale e sulla viticoltura in particolare.
Read MoreCaro Durello, ora smettila
Caro Durello,
d’accordo. Nonostante tu sia la quinta denominazione spumantistica italiana, sei una piccola cosa (meno di 400 ha, tutti in collina e su terreno d’origine vulcanica): però stai crescendo bene. Quando ti conobbi, negli anni 90, i produttori iscritti al neonato Consorzio di Tutela non arrivavano a 10. Oggi sono 34, e ogni anno qualche nuova azienda chiede di entrare. La produzione (da poche migliaia di bottiglie) è arrivata a toccare il milione. I tuoi vigneti sono diventati adulti (l’età media spazia dai 10 ai 40 anni e più) e i produttori hanno imparato in questi anni a conoscerne il carattere e le reazioni all’ambiente e ai suoi capricci.
Read MoreCome essere un buon storyteller del vino: istruzioni per l'uso
Fare il produttore di vino è diventato con il tempo una faccenda sempre più complessa e articolata. Non solo ci si aspetta che lo faccia bene, anzi benissimo, che sappia di agraria e di enologia: deve saperne di meccanica, economia, gestione aziendale, fiscalità, commercio, logistica, marketing, digitalizzazione (almeno). E, ovviamente, di comunicazione. Queste 3 ultime materie sono quelle in cui la maggior parte dei produttori grandi e piccoli continua a rivelarsi carente, con poche lodevoli eccezioni; se in parte è possibile rimediarvi ricorrendo a professionisti del settore, c’è però pur sempre un aspetto della comunicazione che resta di stretta competenza degli interessati.
Read MoreIl futuro del vino negli USA: delusioni, incertezze, speranze
Da sempre gli Stati Uniti rappresentano un mercato cruciale per i produttori di vino, italiani e no. Per questo si tengono sempre sotto stretto controllo tutte le dinamiche di quel mercato: per prevedere eventuali crisi, capire dove tira il vento, possibilmente anticipare le tendenze. Uno dei rapporti più autorevoli sullo stato dell’arte del settore vino in America è quello redatto ogni anno da Rob McMillan, vicepresidente esecutivo e fondatore della Divisione Vino della Silicon Valley Bank. Il suo è uno sguardo su come si presentano i prossimi cinque anni per il settore vinicolo statunitense, e i dati che riporta sono molto interessanti.
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