Ischia

I vini della montagna che respira (2): la dolcezza e il carattere

 C'è molto di nuovo all'ombra del vulcano. Vulcania 2011 prima  e ViniMilo 2011 poi hanno siglato un modo nuovo di fare molte cose già viste.

Vulcania-Etna rappresenta innanzitutto un nuovo modo di leggere 5 aree viticole bianchiste per vocazione (Soave, Gambellara, Lessini Durello, Etna, Campi Flegrei): facendo leva su una territorialità che va oltre le rispettive zonazioni e cerca un minimo comune denominatore su cui iniziare a lavorare. 

Secondariamente, è un nuovo modo di presentarsi al pubblico: insieme. Ospitandosi reciprocamente nelle rispettive manifestazioni, cedendosi il passo (e i microfoni, e i riflettori) a vicenda. Pariteticamente. Tale sinergia, sperimentata con successo in Italia, potrà essere facilmente replicata anche in iniziative all'estero.

Infine, come l'Etna (ispiratore) non dorme mai, ma è in costante e dinamico mutamento, così questo accordo non sembra voler fossilizzarsi sui risultati fin qui ottenuti, ma è aperto fin d'ora a nuovi ingressi: il primo dei quali, probabilmente, sarà quello dei vini dell'area vesuviana.

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I vini della montagna che respira: da Vulcania a ViniMilo

...quannu i nuvuli vannu a muntagna, posa la truscia c'annunca si vagna ("quando le nuvole vanno verso la montagna, posa la biancheria, altrimenti si bagna". Prov. siciliano).

A muntagna. Così i suoi abitanti chiamano l'Etna: "la" montagna. Per definizione. Non ne (ri)conoscono altre. Una parola che indica un luogo - meglio, un topos, cioè uno spazio che è anche mentale, non solo fisico - mutevole e imprevedibile, per quanto monitorato in tempo reale con rigore e ostinata passione da scienziati come il vulcanologo Salvo Caffo, dirigente del Parco  dell'Etna.

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