Succede anche questo

Compra una bottiglia di vino, vinci un sommelier

Santa Margherita è da sempre un'azienda molto attiva sul fronte della comunicazione, sensibile ai nuovi media e soprattutto agli umori della base (consumatrice).

Così, dopo aver blandito le velleità letterarie di tanti wine lovers con il suo ormai famoso e seguito concorso letterario, ha pensato di dar forma al più o meno segreto desiderio di molti di poter permettersi, almeno una volta nella vita, una cena d'alta classe, con tanto di sommelier, a casa propria.  

L'ultima iniziativa infatti si chiama proprio "Un Sommelier a casa tua" e si svolge in collaborazione con l'AIS.

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Viticoltura sostenibile

Nel mondo della comunicazione del vino ci sono degli argomenti fissi, sempre attuali, per quanto (in parte) legati alla stagionalità: il ruolo delle fiere & dei concorsi, i vini c.d. naturali o bio-cosi, l'importanza (?) della critica del vino, eccetera.

E poi ci sono quelli un po' più tecnici, ma ugualmente fashion. Uno di questi è l'ampio capitolo della sostenibilità, dal vigneto alla cantina, la carbon footprint e via disquisendo.

Per limitarci - si fa per dire - alla sola viticoltura sostenibile, sabato 16 luglio alle 9.00 nelle Cantine Bolla di Pedemonte (S.Pietro in Cariano, VR) si terrà il seminario aperto "I nuovi orizzonti di una viticoltura di qualità".

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Terroir al Limit assaulted - why blame the wine?

 La notizia ci giunge dall'amico wine blogger catalano Joan Gomez de Pallarés: l'azienda Terroir al Limit, nel Priorato, è stata oggetto poche notti fa di un vero e proprio attacco vandalico. Di seguito il racconto (in inglese) e a seguire la traduzione in italiano.

All'azienda, ovviamente, tutta la nostra solidarietà.

Terroir al Limit assaulted!

"On the night of the 13th of June 2011, in the village of Torroja del Priorat, Spain, an appalling and almost unthinkable event took place at the cellar of the Terroir Al Limit winery. The cellar locks were broken open, and a terrible act of vandalism followed. The taps of some tanks were simply opened and wine allowed to flow out onto the floor. Many casks of wine in the cellar were ruined by contamination with household bleach.
The owners of Terroir al Limit, Dominik Huber, Eben Sadie and Jaume Sabaté, strongly condemn this unexplained act. It was not as direct or dramatic as an assault on human life, but is in some way an assault on mankind and a crime of unthinkable measure. Was it some expression of hatred or sheer vandalism? There is no obvious underlying reason, and no-one has admitted responsibility for the cowardly act of destruction.

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Post Vinitaly (riflessioni sparse)

Meteo. Dal 7 all'11 aprile sono stati 5 giorni di caldo tropicale e sole ferragostano. Così impariamo a lamentarci che "al Vinitaly piove sempre” (troppa grazia, Sant'Antonio!).

Puntualità. Al Vinitaly non c’è verso che un convegno, un seminario o una degustazione comincino in orario. Anche quest’anno i ritardi andavano dalla mezz’ora agli 80 minuti. Colpa nostra, che dopo aver passato i precedenti 20 giorni a fissare appuntamenti, pretendavamo di rispettarli (e vederli rispettare).

Wi-fi: I collegamenti Internet della fiera andavano dalla modalità “lumicino”, a quella “assente del tutto”, passando per quella “lenta come una lumaca col singhiozzo”. Spiegazione:  non c’era abbastanza banda per tutti. Come se a una festa con migliaia d’invitati avessero messo in tavola solo qualche tartina. Caro EnteFiere di Verona, all’estero non sono mica paleolitici come te: tablet, smartphone e gadget elettronici vari & assortiti sono la regola, non l’eccezione.

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Vinitaly! Istruzioni per sopravvivere (ad uso delle aziende)

Vinitaly si avvicina a larghe falcate, e anche se il tempo continua a scorrere alla velocità di sempre - 60 secondi al minuto -, per un sacco di gente del vino sembra che stia accelerando: le settimane sono diventate giorni, i giorni ore, le ore minuti.

E, come ogni anno, molte aziende vengono colte dal primo dei loro tradizionali attacchi di panico (il secondo si verificherà al momento della dichiarazione dei redditi: il terzo, quando bisognerà fare la denuncia delle uve).

Oddio, c'è il Vinitaly e noi dobbiamo ancora fare un sacco di cose!

Ebbene, solidale con questi poverini che dovranno sorbirsi 5 massacranti giornate di fiera, ecco 5 semplici consigli di sopravvivenza dettati da un'esperienza vinitalyana ultradecennale. Nella speranza di riuscire a rasserenarli, almeno un po'.

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Cercasi Mario (quasi) disperatamente

Il fatto è noto.

Ogni giorno, nella casella di posta di chi scrive di vino piovono decine di comunicati stampa, la maggior parte dei quali finisce dritto nel cestino, tanto lo sappiamo che sono fatti più per lustrare l'ego dei clienti che non per dare vere notizie/informazioni (le quali sono più rare di quanto il flusso di comunicati voglia far credere).

Ma è il gioco delle parti. Gli uffici stampa (che da tempo hanno rinunciato a educare i clienti, e si limitano ad assecondarli) continuano a sfornare comunicati, i clienti li pagano per questo, i giornalisti che li ricevono li cestinano, e son tutti contenti.

A volte però capita che nella casella ti piova il comunicato giusto, - cioè interessante/curioso.

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Quale comunicazione per il vino?

L'interrogativo si pone ciclicamente, alternandosi con altri, tutti ugualmente (per il momento) irrisolti/irrisolvibili, come la contrapposizione vino convenzionale-vino biologico/biodinamico, il caro-vita al ristorante, il calo dei consumi di vino in Italia, spumanti italiani vs Champagne, ecc.

Non c'è verso, ogni 2-3 mesi da qualche parte si riaffaccia la questione "quale comunicazione per il vino". A ridosso del Vinitaly, non c'è niente di meglio - e soprattutto di originale, di cui dibattere.

Anch'io voglio essere originale, perciò ecco i miei 2 cents:

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