Nel mondo della comunicazione del vino ci sono degli argomenti fissi, sempre attuali, per quanto (in parte) legati alla stagionalità: il ruolo delle fiere & dei concorsi, i vini c.d. naturali o bio-cosi, l'importanza (?) della critica del vino, eccetera.
E poi ci sono quelli un po' più tecnici, ma ugualmente fashion. Uno di questi è l'ampio capitolo della sostenibilità, dal vigneto alla cantina, la carbon footprint e via disquisendo.
Per limitarci - si fa per dire - alla sola viticoltura sostenibile, sabato 16 luglio alle 9.00 nelle Cantine Bolla di Pedemonte (S.Pietro in Cariano, VR) si terrà il seminario aperto "I nuovi orizzonti di una viticoltura di qualità".
"Sempre più la concorrenza sui mercati interni ed esteri dei vini di vitigno, vini commodity e di brand, nei confronti dei vini di territorio, artigianali e di origine, assume connotati di estrema durezza - si legge sull'invito - Può permettersi la viticoltura di territorio un ulteriore riduzione del prezzo delle uve per mantenere il comparto concorrenziale? Eco-sostenibilità e multifunzionalità possono essere coniugati con la competitività delle produzioni? Può la tecnologia della viticoltura di precisione essere funzionale anche alla viticoltura di territorio? Dopo una serie di brevi interventi introduttivi, saranno questi i temi sui quali desideriamo invitare gli operatori della filiera vitivinicola della Valpolicella ad un confronto aperto, che riteniamo possa dare un contributo per la definizione delle strategie di consolidamento del settore a partire dalla gestione del vigneto".
Tra i relatori, docenti universitari (A.Scienza, P.Balsari, E.Capri), consulenti liberi professionisti (E.Corazzina, L.Toninato) e preparatori d'uva (M.Simonit).
Altre info qui.
Le domande su esposte sono, per certi versi, retoriche: conosciamo già la risposta, se non a tutte, a molte. Ma sarà comunque interessante seguire i lavori, e il dibattito.