La prima volta che andai ad una conferenza (affollatissima) di Nicolas Joly fu più di 10 anni fa. La biodinamica era ancora un argomento (abbastanza) da iniziati, ma c'era molta curiosità. Tornai a distanza di pochi mesi a ri-ascoltarlo, e soprattutto ad assaggiare i suoi vini che sì, devo dire mi piacquero molto e mi restarono impressi per l'originalità dello stile. Da allora ai giorni nostri, l'interesse per la biodinamica è continuamente cresciuto - e, ahinoi, si è anche molto estremizzato, nei toni e negli atteggiamenti.
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Due libri
L'estate, si sa, è il momento in cui per vari motivi troviamo (o cerchiamo di trovare) più tempo per leggere e per metterci in pari (almeno un po') con tutto quello che nei mesi precedenti siamo andati accumulando, si tratti di saggi, ricerche, articoli, post, e libri. Soprattutto libri.
Quelli di cui voglio parlare qui sono, ovviamente, due libri sul vino e del vino. Diversi e molto simili nello stesso tempo, e non tanto (o non solo) perché trattano dello stesso argomento, ma perché dalle loro pagine traspirano un entusiasmo e una passione molto simili. Più pensosi e pacati nel primo caso, perché mediati anche da anni di esperienza - e si sa che la vita è capace di ridimensionarti molti slanci e di fare giustizia di molte ingenuità -, ancora freschi e dirompenti nel secondo caso, perché l'avventura intrapresa è solo agli inizi.
Read MoreIl 6° "senso" del vino
Nei giorni scorsi è stato ufficialmente presentato un bel libro, ben fatto e ben scritto: "I segreti del territorio, dei vigneti e del vino Amarone della Cantina Valpantena", di Diego Tomasi e Fabrizio Battista. A dispetto del titolo - probabilmente la cosa meno riuscita dell'intero lavoro -, non si tratta di una delle solite pubblicazioni autocelebrativa ammantate da una patina di scientificità. E' il risultato di uno studio iniziato nel 2009 e interamente finanziato dalla Cantina Valpantena, storica realtà cooperativa di questa sottozona della DOC (è stata fondata nel 1890), allo scopo di conoscere meglio, con gli strumenti della scienza contemporanea, il territorio che gestiscono per mano dei loro soci. Corposa perciò la parte geologico-agronomico-pedologica, alla quale sono dedicati due terzi del volume con approfondimenti sui vitigni e il loro comportamento nelle diverse situazioni ambientali e colturali, i diversi terroir della Valpantena (alla quale andrebbe dedicata molta più attenzione comunicativa di quanto non si faccia oggi), carte aromatiche delle diverse uve,ecc. Un lavoro di zonazione scrupoloso portato avanti da enti di ricerca come il CRA-VIT di Conegliano, Centro di Ricerca per la Viticoltura, e il Centro di Sperimentazione in Vitivinicoltura di Verona, che alla fine ha prodotto una fotografia precisa e dettagliata di quello che è oggi la Valpantena vitivinicola.
Recioto della Valpolicella, una presentazione liquida
Martedì 17 marzo, alle 18, presso la Libreria Libre! i due autori di questo volumetto parleranno del Recioto della Valpolicella, della sua storia, della sua famiglia, e dei suoi amici.
Il Recioto della Valpolicella è il grande dimenticato nel panorama dei vini della Valpolicella: un vino difficile da fare (quelli che lo sanno fare davvero bene sono rimasti in pochi) e ancor più difficile da vendere, perchè quando i produttori ci si provano, generalmente sbagliano praticamente tutto: approccio, presentazione, pubblico, tempi e luoghi (forse un giorno scriverò un altro libro, "come vendere con successo il Recioto della Valpolicella").
Nel frattempo, i curiosi e i fan di questo vino sono invitati a partecipare a questo incontro, che non vuole avere nulla di didascalico, ma molto di bevibile: la chiacchierata infatti si svolgerà con la partecipazione del protagonista.
Guest stars: Emanuele Delmiglio, Eddy Marchi (il Vigneto dei Salumi)
3 libri per il 2014
Tra una bottiglia di vino e l'altra, gli ultimi giorni di quest'anno hanno portato anche qualche libro tradizionale (= in carta), che potrà rivelarsi utile anche nei mesi che ci aspettano.
Cominciamo dal primo: Vitenda, l'Agenda del Vitivinicultore (Edizioni Morando), è una tradizione che l'editore Morando porta avanti da parecchi anni, e come ogni anno, è ricchissima di foto, notizie, consigli...tra una riga e l'altra, si può perfino scrivere con la penna.
Inutile ripetere che libri come questo sono tanto utili quanto scomodi da portarsi dietro: all'estetica (e all'ostinazione di quei lettori che non riescono a rinunciare alla fisicità dell'oggetto-libro) è decisamente sacrificata la praticità d'uso e la funzionalità. Tuttavia, abbiamo buone speranze nel ritenere che presto, accanto alla versione cartacea - che può sempre fare bella mostra di se' su qualche tavolo - potrà comparire anche la versione elettronica, da scaricare direttamente su un tablet o uno smartphone. Per non rimanere mai senza i suoi preziosi consigli, e anche perchè un lavoro redazionale come questo merita un destino più onorevole del fare da zeppa alla gamba di qualche tavolino traballante (o, come suggeriscono loro stessi, da arma impropria contro qualche insetto molesto).
Luigi Veronelli torna in Valpolicella
...non personalmente, purtroppo, ma con il suo pensiero, raccolto e raccontato da due persone che gli sono sempre state molto vicine, nella vita e nel lavoro.
Arturo Rota e Nichi Stefi.
Luigi Veronelli - che ho avuto la fortuna di conoscere e con il quale ho iniziato a scrivere di vino - è stato l'iniziatore, il precursore, il pioniere di tante cose, non solo della scrittura o della critica enogastronomica.