La prima volta che andai ad una conferenza (affollatissima) di Nicolas Joly fu più di 10 anni fa. La biodinamica era ancora un argomento (abbastanza) da iniziati, ma c'era molta curiosità. Tornai a distanza di pochi mesi a ri-ascoltarlo, e soprattutto ad assaggiare i suoi vini che sì, devo dire mi piacquero molto e mi restarono impressi per l'originalità dello stile. Da allora ai giorni nostri, l'interesse per la biodinamica è continuamente cresciuto - e, ahinoi, si è anche molto estremizzato, nei toni e negli atteggiamenti.
La summa del Joly-pensiero, per chi volesse approfondire il discorso, è nel famoso libro "La Vigna, il Vino e la Biodinamica" (Slow Food Editore). Un libro che racconta come l'approccio olistico che sta alla base della filosofia di Rudolpf Steiner si applica alla vitivinicoltura.
Per chi solitamente ha un approccio positivista al mondo del vino, non è un libro facile da leggere, perchè di fatto non è un libro "scientifico", come potrebbe esserlo un trattato di agraria o di enologia: è un libro di filosofia applicata alla viticoltura e alla vinificazione. E come spesso accade in filosofia, non ritiene suo compito spiegare "come" si verificano certi fatti. Quello spetterebbe alla Scienza, se solo questa non perdesse tempo così spesso a deridere i principi biodinamici.
Tra il determinismo che sottende buona parte del sistema di pensiero biodinamico e il meccanicismo scientista che invece caratterizza tanta parte dell'ambiente enologico ufficiale, c'è per fortuna, tra i produttori di vino come tra i consumatori, chi opta per una terza via di pensiero, di atteggiamento, ispirata all'apertura mentale, alla curiosità intellettuale più onesta e genuina. In fondo, la storia della filosofia e della scienza sono piene di esempi di fatti e predizioni bollati come superstizioni finchè il progresso tecnologico non ha trovato i mezzi per dar loro una spiegazione scientifica. Era (è) solo questione di tempo. Può darsi che uno faccia fatica, intellettualmente, ad accettare (per esempio) che i preparati biodinamici agiscono come legami con le forze archetipe dei cinque pianeti e della Luna, o che l'anfora del vino debba essere interrata perchè altrimenti non s'impregna dell'elettromagnetismo della Terra: ma se quello che si ottiene alla fine di tutto il lavoro è un buon vino, piacevole, originale, chisseneimporta con quale pratica o convinzione (più o meno bizzarra) ci si è arrivati.
Basta che funzioni.