Si è parlato tanto di Vinitaly anche quest’anno. "Com’è andato?" è stata la domanda più frequente che mi sono sentita rivolgere da tutti, professionisti del vino e non. Difficile rispondere. Per la qualità degli incontri che ho fatto e dei vini che ho assaggiato, Vinitaly non è stato tempo perso per me; ma i risultati positivi che ho ottenuto erano in gran parte previsti perché preparati e pianificati da tempo, com’è buona regola ad ogni fiera. Premesso questo, spiace constatare anche quest’anno che il livello di problemi lamentati da anni non è affatto diminuito, anzi, e che da più parti si levano proteste (per non dire autentiche arrabbiature). In una fiera colossale com’è diventata Vinitaly, è statisticamente impossibile far contenti tutti, ci sarà sempre qualcuno scontento per qualcosa; ma quando i disservizi riguardano la sicurezza, la legalità e il decoro, è chiaro che bisognerebbe prendere provvedimenti; rigorosi, forse anche dolorosi per qualcuno, ma autentici.
Vinitaly da ripensare
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