moscato

2013: i trends del mondo del vino (bevuto)

E' un passatempo a cui indulgiamo volentieri in molti, quello di giocare a fare gli indovini sui trend dell'anno appena iniziato... salvo poi, 12 mesi dopo, dimenticarci di controllare se le nostre - o le altrui - previsioni erano fondate.

Comunque sia, eccoci qui, anno nuovo, tendenze nuove. Queste che seguono sono state riportate su alcuni autorevoli siti e /o wine writer internazionali.

A giudicare da autorevoli report, nel mondo del vino (all'estero) sembrano profilarsi queste macrotendenze:

1) un ritorno di fiamma per i vini dolci, 2) il consolidarsi della nicchia delle birre artigianali: nelle carte vini di molti ristoranti acquisteranno sempre più spazio. Proprio la birra, del resto, sembra conquistare sempre più l'attenzione sia dei nuovi consumatori, sia della critica. 3) la richiesta di vini meno alcolici 4) continua l'exploit dei vini sparkling 5) si rafforza il segmento dei nat-wines.

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L'aroma nell'uva? Una questione di geni

Non c'è dubbio che le uve aromatiche partono in pole position: facile ricavare dei vini accattivanti e profumati, quando già le uve lo sono. Oggi possiamo dire a cosa sia dovuto questo naturale talento del profumo: grazie alle ricerche degli studiosi dell'Istituto di San Michele all'Adige, sappiamo con scientifica certezza - chè già era facile intuirlo - che è tutta una questione di geni. 

Dopo aver decodificato il genoma della vite, in particolare del pinot nero, adesso il gruppo di genomica applicata del Centro Ricerca e Innovazione dello IASMA ha scoperto il gene che determina l'aromaticità delle uve: il DXS.

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