Non solo protagonisti e attori di una parte importante dell’economia nazionale: la gente del vino svolge anche un essenziale ruolo di salvaguardia e custodia di quella terra che lavorano, oltre che di valorizzazione del contesto in cui opera, inteso come storia locale, architetture, paesaggio, cultura materiale legata all’enologia e agli alimenti. E a essere consapevoli di questo ruolo sono soprattutto le produttrici. Nessun altro comparto produttivo ha una simile attitudine nella salvaguardia del proprio territorio. Basti pensare che in Italia vengono cementificati due m2 di suolo al secondo, mentre il 44% di chi ha un’impresa nel vino si trova in edifici storici, e tutti (96,6%) ritengono che sia necessario restaurare le costruzioni antiche piuttosto che costruirne di nuove. Al punto che il 44,7% del campione intervistato ha ripristinato edifici preesistenti e per farlo ha usato soprattutto (56,1%) imprese del posto.
Read MoreToscana
Regala un alveare. Nel nome dell'Ape.
In questi giorni un po’ così , tra incertezze, speranze, ansie e un mix di sensazioni difficili perfino a definirsi, occupare la mente (e un po’ il portafogli) con l’irrinunciabile rito dei regali di Natale può essere psicologicamente di sollievo. E perchè non diventi il solito incubo di chi non sa più cosa donare a chi, questa volta non parleremo di vino.
Read MoreGorgona, il vino dell'isola che non c'è
E’ la più piccola, la più settentrionale, la meno conosciuta delle isole del Parco Nazionale Arcipelago Toscano. E’ anche quella di cui si parla meno, perchè non è un’isola da vip, da turismo di massa o altro. E’ probabile, anzi, che i suoi attuali “abitanti” preferirebbero vivere altrove. E invece no, devono star lì, in uno spazio di 3 km per 2, in 220 ettari in prevalenza collinari con punte a strapiombo sul mare.. Separati dalla più vicina città della terraferma da un tratto di mare inferiore ai a 40 km, ma senza la possibilità di attraversarlo quando vogliono.
Perchè questa specie di roccia piantata in mezzo all’acqua in realtà non è un’isola come le altre: Gorgona è un penitenziario e i suoi abitanti sono carcerati.
La storia di quest’isola e del progetto che da oltre 10 anni la famiglia Frescobaldi porta avanti l’ha raccontata in occasione di Wine2wine 2019 lo stesso Lamberto Frescobaldi: una storia molto umana, piena di dubbi ma anche di slanci e di entusiasmo, spesso irta di difficoltà di ogni genere - non solo pratiche, ma soprattutto burocratiche - ma che rappresenta un esempio di sostenibilità con una forte connotazione sociale.
Nel 1999, dietro richiesta della direzione dell’istituto di pena, la famiglia Frescobaldi accettò di iniziare un progetto sociale finalizzato al recupero dei detenuti e al tempo stesso alla valorizzazione di quanto l’isola della Gorgona può offrire. Gli “ospiti” infatti godono già di un regime di semilibertà, si occupano di orticoltura, apicoltura, di allevamento del bestiame e di preparazione di formaggi. Mancava solo la produzione di vino, una lacuna che venne colmata con l’aiuto dell’azienda toscana. Nell’unica zona riparata dai forti venti del mare vennero piantate alcune vigne di fermentino e ansonica (meno di 2 ha), e da allora quei carcerati a cui manca solo un anno dal fine pena le coltivano in regime biologico, sotto la guida degli agronomi di Frescobaldi. L’obiettivo infatti è fornire a queste persone competenze utili ad un reinserimento attivo nella vita sociale. Con il procedere del progetto, vennero coinvolte anche altre professionalità: tutte accettarono di collaborare a titolo gratuito. Così fece, per esempio, un noto studio di grafica e comunicazione fiorentino che venne incaricato del design delle etichette del vino, ad oggi simili tra loro, in realtà tutte diverse, perché ogni anno raccontano qualcosa di nuovo. Su Gorgona si producono oggi due vini, un rosso e un bianco: a Wine2Wine abbiamo assaggiato una verticale di quest’ultimo. Le bottiglie ovviamente sono limitatissime, e il costo non piccolo, ma per chi volesse fare un regalo denso di significato, il “Gorgona Ansonica-Vermentino” è sicuramente una scelta non banale.
Di seguito alcune note di degustazione:
“Gorgona 2012 Costa Toscana IGT”: prima vendemmia del progetto. Nel bicchiere il vino richiede un po’ di tempo per aprirsi, rivelando un po’ alla volta sentori di idrocarburo che si fondono con note di frutta gialla molto matura. In bocca è ugualmente ricco, rotondo, con una acidità ben bilanciata e una nota di iodio e sale che ricorda come questo vino sia figlio di un ambiente marino.
“Gorgona 2013 Costa Toscana IGT”: naso più aperto, offre profumi di fieno secco, fiori secchi, castagna cotta, con sfumature di miele. Al gusto è rotondo e lungo.
“Gorgona 2014 Costa Toscana IGT”: a mio avviso il migliore del gruppo. Ad un bel colore di un giallo intenso corrispondono profumi di fiori gialli, camomilla e miele d’acacia, coerenti con il gusto lungo e dal finale pulito.
“Gorgona 2015 Costa Toscana IGT”: meno espressivo dei precedenti, ha soprattutto sentori di idrocarburo e un gusto equilibrato.
“Gorgona 2016 Costa Toscana IGT”: interessanti profumi di zafferano al naso, in bocca è fruttato e rotondo.
“Gorgona 2017 Costa Toscana IGT”: erbe mediterranee al naso, molto fresco.
“Gorgona 2018 Costa Toscana IGT”: il colore è paglierino non troppo intenso con sfumature verdi, i profumi rimandano a frutta gialla matura. Buono già ora, tra un po’ di tempo si rivelerà ancora più ricco.
Cantine Aperte 2011: i consigli di VinoPigro
Che si fa domenica 29 maggio 2011? Come da regola, si va per cantine. Armati, per l'occasione, delle opportune istruzioni per l'uso, si può pensare di avventurarsi alla scoperta di luoghi, persone e soprattutto vini che non si conoscono.
Per chi, come chi scrive, andar per cantine non è solo un piacere ma soprattutto un lavoro (quotidiano), quando si tratta di consigliare dove andare e perchè, cominciano i problemi, tali e tanti sono i nomi di aziende che valgono la pena di un viaggio o di una visita.
In giro per la rete troverete senz'altro un sacco di suggerimenti: tuttavia, avendo scritto un e-book ad hoc per l'enoturista, nel quale abbiamo volutamente omesso di fare nomi di aziende o di consigliare itinerari, in questo post diamo qualche spunto (peraltro limitato solo a poche Regioni), con annesse motivazioni. Tutte le aziende presenti sono state visitate e assaggiate di persona: alcune di loro tuttavia non compaiono tra le cantine citate negli elenchi diffusi dal Movimento Turismo, perciò il consiglio è di telefonare, prima di mettersi in viaggio.