Cantine Aperte 2011: i consigli di VinoPigro

Che si fa domenica 29 maggio 2011? Come da regola, si va per cantine. Armati, per l'occasione, delle opportune istruzioni per l'uso, si può pensare di avventurarsi alla scoperta di luoghi, persone e soprattutto vini che non si conoscono.

Per chi, come chi scrive, andar per cantine non è solo un piacere ma soprattutto un lavoro (quotidiano), quando si tratta di consigliare dove andare e perchè, cominciano i problemi, tali e tanti sono i nomi di aziende che valgono la pena di un viaggio o di una visita.

In giro per la rete troverete senz'altro un sacco di suggerimenti: tuttavia, avendo scritto un e-book ad hoc per l'enoturista, nel quale abbiamo volutamente omesso di fare nomi di aziende o di consigliare itinerari, in questo post diamo qualche spunto (peraltro limitato solo a poche Regioni), con annesse motivazioni. Tutte le aziende presenti sono state visitate e assaggiate di persona: alcune di loro tuttavia non compaiono tra le cantine citate negli elenchi diffusi dal Movimento Turismo, perciò il consiglio è di telefonare, prima di mettersi in viaggio. 

Veneto: Palazzetto Ardi. Ci piace perchè: in questa regione non si vive di solo Amarone o Prosecco. In quella terra di mezzo che è la Doc Gambellara (ma il discorso può valere anche per i vicini Colli Berici e Colli Euganei) si trovano realtà vivacissime come questo agriturismo-fattoria didattica-b&b-azienda biologica e non so più che altro. Il loro cabernet sauvignon si chiama "Entusiasmo", un nome che è tutto un programma: solo un inesauribile entusiasmo infatti può spingere la coppia Carlo Sitzia&Michela Capriolaro a dare quotidiana dimostrazione di una invidiabile energia che permette loro di fare tutto da soli. Dall'orto bio al mercato a km 0, dalla riscoperta di certe ricette storiche al vino, fino alla ormai prossima apertura di un loro punto vendita agricolo in centro a Lonigo, Palazzetto Ardi non è solo una dimora del '400 trasformata in bellissima azienda agricola e confortevole alloggio con ristorazione: è la dimostrazione di cosa si riesce a realizzare con pochi mezzi umani, dinamismo da vendere e una valanga di idee, di cui puntualmente danno notizia anche sul web (ebbene sì, trovano anche il tempo di tenere un blog!)

Piemonte: Cantine Valpane. Ospitata in una tipica cascina piemontese del '700, paradossalmente ci piace perchè è un significativo (e, sospettiamo, assai diffuso in Italia) esempio di azienda del vino 0.0. Nessun sito web, e di connessione alla rete manco a parlarne, da nessuna parte (ma non per scelta del proprietario, Pietro Arditi: da queste parti certe infrastrutture sembrano essere, per le istituzioni, una specie di bizzarrìa a cui si può tranquillamente rinunciare). Tuttavia, questo fatto non impedisce al suo titolare di essere persona molto curiosa, e attenta a quello che succede in giro per il mondo (della rete e non). Soprattutto non gli impedisce di fare dei vini che valgono il viaggio.

Alto Adige: Weinhof KoblerCi piace perchè... E' anche questa una piccola azienda a carattere familiare, ha bellissimi vini e soprattutto una sala di degustazione da manuale. Nonostante l'attività di produttore lo impegni a tempo pieno, il suo titolare Armin Kobler trova perfino il tempo di dedicarsi alla comunità (in veste di vicesindaco di Magrè) e di comunicare con il mondo (grazie ai new media, naturalmente). Esempio vivente del detto kantiano "volere è potere": quando davvero si vuole una cosa, e ci si sa organizzare, si riesce a far tutto.

Trentino: Maso Michei. Ci piace perchè i suoi vigneti arrampicati a oltre 800 m. d'altezza fanno venire il torcicollo a guardarli, con il loro 14% di pendenza. Viticoltore eroico, energico, caparbio e cordialissimo, il titolare Giuseppe Tognotti conduce con orgoglio l'unica azienda trentina iscritta al Cervim, in un vecchio maso incastrato in Val dei Ronchi: imperdibili i suoi vini - realizzati in una cantina non più grande di un garage - in particolare il Pinot Nero e il Muller Thurgau. 

Franciacorta: il Mosnel. Ci piace perchè ha mantenuto il tipico aspetto della corte rurale franciacortina, perchè ha un bellissimo parco, perchè è un'azienda storica. E nonostante questo - o a motivo di questo - perchè (soprattutto grazie a Lucia Barzanò, titolare insieme al fratello Giulio) ha saputo integrare con molta discrezione e altrettanta efficacia elementi di forte innovazione (dal QR code sulle etichette delle bottiglie al wi-fi libero e soprattutto aperto: si può twittare a volontà!). Vini tutti da provare: perchè sono dei Franciacorta seri.

Friuli VG: Lupinc. Ci piace perchè, pur essendo anche un agriturismo in bellissima posizione (ricavato nel settecentesco granaio di famiglia ristrutturato), è pur sempre una tipica azienda carsolina, con una cantina scavata nella roccia e vini (Vitovska, Malvasia, Terrano, tra gli altri) che sanno di sale, pietra e vento. Il giovane Matej Lupinc non è solo un appassionato vignaiolo: ha una pazzerella vena artistica e un debole per la fotografia, come rivelano le etichette delle sue bottiglie...

Toscana: Poderi Arcangelo.  Ci piace perchè non è il solito bell'agriturismo toscano: è, in un certo senso, un altro modo d'intendere la Toscana. Meno fashion e scontato, più semplice e autentico. In posizione stupenda e al tempo stesso strategica (per la vicinanza a tante altre fantastiche mete), è un luogo dove si beve molto bene e si mangia benissimo. Tutto bio, coltivato e lavorato in loco. Soprattutto ci si sente bene, grazie anche all'amicizia e al calore della titolare Sandra Mora e di tutta la sua famiglia.

Fine dei consigli: ora tocca a voi. Se vi capiterà di andare in una di queste aziende, fateci sapere le vostre impressioni. Noi le abbiamo frequentate tutte, e ci torneremmo volentieri. In qualunque momento dell'anno.