Inutile negarlo o minimizzare: i fenomeni atmosferici sempre più intensi e frequenti sono uno degli aspetti degli attuali cambiamenti climatici. Alluvioni rovinose ce ne sono sempre state, e in alcune aree italiane probabilmente più spesso che in altre, ma la loro frequenza è un aspetto nuovo al quale non si era abituati.
I podcast sono una forma di comunicazione sempre più diffusa, e anche nel mondo del vino si stanno moltiplicando come funghi. Sono facili e veloci da ascoltare (un po’ meno da realizzare…), e si possono riascoltare più volte, quando si vuole, con gli strumenti che si preferiscono.
L’azienda Diadema si trova nei pressi di Impruneta, paese famoso per la terracotta, come testimonia l’etichetta di questo olio d’oliva, realizzata nella sua più antica fornace.
La prima cosa che colpisce quando si arriva allo stand Vinitaly di Diadema, è la luce, non tanto quella dei faretti dell’allestimento quanto quella riflessa dalle etichette delle loro bottiglie, letteralmente tempestate di preziosi cristalli Swarovski.
… e molto altro ancora, ovviamente. Anche quest’anno Vinitaly non deluderà le attese di chi si aspetta di fare il punto della situazione su mercati e tendenze di consumo.
Nel 2024 il Consorzio del Chianti Classico - “primo Consorzio di Vino” - ha celebrato il suo primo secolo di vita.
Quest’anno il Consorzio della Valpolicella ha fatto la stessa cosa, aprendo ufficialmente l’anno dei festeggiamenti all’evento “Amarone Opera Prima”. A ruota seguiranno probabilmente molti altri Consorzi, quest’anno e nei prossimi.
Tutti loro infatti hanno un’origine comune.
Sono tutti figli della stessa legge. Peccato che, all’inizio e per molti anni, tutti loro siano rimasti solo sulla carta.
Anno nuovo, nuove sfide. Anche di carattere competitivo.
Sono infatti aperte le iscrizioni all’edizione 2025 di 5StarWines– the Book, l’ ormai famoso evento di selezione enologica che si svolge ogni anno a Verona, in preparazione al Vinitaly, la più importante fiera internazionale del vino al mondo.
L’OIV, la prestigiosa organizzazione internazionale del vino, ha compiuto un secolo di vita e di attività, un traguardo ragguardevole per chiunque. E una delle cose più naturali che può capitare di fare, ad una persona come ad una organizzazione, è di guardarsi indietro e provare a tirare un bilancio. Del resto, è quello che, più o meno, facciamo tutti, e senza aspettare di compiere cent’anni, ma al 31 dicembre di ogni anno.
C’è chi la studia e la usa già da tempo, chi ne è incuriosito, chi ne diffida, chi non ne vuole nemmeno sentir parlare. Per limitarsi al solo mondo del vino, le reazioni che l’argomento “intelligenza artificiale” (variamente e ampiamente intesa) suscita tra la gente, sono le più varie, e lo si è visto anche nell’ultima edizione di Wine2Wine. Il focus sull’AI era infatti uno dei main topics di questo tradizionale appuntamento dedicato al confronto con esperti internazionali e agli aggiornamenti professionali e di mercato, organizzato da ormai una decina d’anni presso VeronaFiere. Quest’anno poi la nuova formula, che ha dato largo spazio (fisico e temporale) al networking personale, ha dato anche maggior possibilità di approfondimento a chi voleva saperne di più.
Ogni anno i rappresentanti delle (finora) 12 capitali s’incontrano in un Paese diverso per fare il punto sulla situazione, e quest’anno il Paese ospite è l’Italia, rappresentata dalla città di Verona. I 100 delegati sono stati accolti lo scorso week end con una cerimonia di apertura presso la Camera di Commercio che ha segnato ufficialmente l'inizio di uno degli eventi più importanti nel panorama internazionale dell'enoturismo.
“I giovani non bevono più il vino”, “No, bevono solo vini bio-qualcosa”, “No, bevono i vini di cui si parla sui social”, “Macchè, per fargli bere vino dev’essere no-alcol”. E via commentando. Insomma, la Gen Z, i Millennials, cosa bevono? Cosa gli piace?
Ma perchè non chiederlo direttamente agli interessati?