Faedo

#FaF (Ferragosto a Faedo)

Organizzare un evento in azienda è sempre faticoso, impegnativo e (poco o tanto) costoso. Di questi tempi, meglio non far nulla se non si ha una ragionevole sicurezza che l'iniziativa avrà successo. Un modo per averla c'è: organizzare qualcosa worthy (meritevole), come direbbero gli anglofoni.

Contenuti di valore, persone che vale la pena incontrare, aziende ospiti che conviene conoscere, vini e prodotti del territorio che valgono l'assaggio (e l'acquisto). Ecco la formula del successo dei Vinix Live! di casa Pojer& Sandri, ormai (quasi) tradizionale appuntamento ferragostano per tutti i numerosi fans (digitali e non) di questa prestigiosa griffe del Trentino vinicolo.

Mercoledì 15 agosto 2012 - Vinix Live! #15 all'Azienda Agricola Pojer e Sandri
"Trentini nel mondo, certezze e promesse"
Dalle 14.30 alle 20.00 degustazione e vendita vini e prodotti gastronomici allo speciale prezzo Vinix Live! A seguire lo spettacolo.

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Rosso Faye, il bordolese che parla trentino

In genere, quando si parla di bordolesi italiani, il pensiero corre subito a etichette celebri come quelle toscane (Sassicaia, Masseto), o al veneto Riserva "Capo di Stato" di Venegazzù, o al San Leonardo dell'omonima tenuta trentina. Tutti vini nati tra gli anni '60 (la prima uscita commerciale del Sassicaia è del 1968) e gli anni '80 (1982, prima annata del San Leonardo).

In realtà, la voglia di realizzare qualcosa di simile ai grandi vini francesi è molto più antica, e primi esiti moderni si videro proprio in Trentino.

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Vinix Live! n.6: Pojer e Sandri

 Qualcuno se n'è accorto da un pezzo, altri fanno finta di non vedere/capire, ma il processo è ormai in atto ed è irreversibile: la frattura tra il mondo delle istituzioni (vinicole e non) e una certa parte di quelli della produzione e del consumo del vino esiste, ed è sempre più estesa e profonda. Non è un'impressione, è un dato di fatto. Da un lato, gli scoraggianti risultati (o addirittura il fallimento,con pesanti strascichi economici, d'immagine e altro) di tante manifestazioni-eventi-iniziative dedicate alla promozione del vino, dall'altra la stanchezza di tanti produttori (che non ne possono più di sentirsi tirare la giacchetta a destra e a manca dall'ente di promozione di turno, o dal Consorzio, dal Comune, dalla Provincia, dalla Regione...e via a salire, che chiede loro di partecipare all'ennesima fiera-sagra-mostra-mercato-festival-salone-galà). E poi i consumatori: a parlar loro di certe kermesse messe in piedi dai soliti noti  (istituzionali e non) ormai gli viene l'orticaria. E rispondono con sempre maggior noia, disinteresse, disaffezione, senso critico. Oppure non rispondono affatto: le disertano.

Eppure la richiesta di cultura del vino in senso lato esiste ancora, ed è anzi più viva che mai...

che fare, dunque?

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