Baratto Wine Day

Terroir Vino 2012: the meeting

Nel corso dell'anno ci sono almeno tre occasioni nelle quali i digital wine writers di natura varia& assortita si materializzano: due sono di carattere internazionale (l'americana Wine Blogger Conference e l'European Wine Blogger Conference, che quest'anno si terranno rispettivamente in Oregon e Turchia), due appuntamenti impegnati e impegnativi per numero di giornate, attività e e partecipanti, la terza è sicuramente Terroir Vino.

Da sette anni un unicum nel panorama delle manifestazioni enoiche - un po' congresso, un po' fiera, un po' mercato. Probabilmente non acquisterà mai una connotazione precisa e definitiva, e forse proprio in questo risiede la sua forza: nella capacità di aggregare target diversi, accomunati dalla trasversale passione per il vino.

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Terroirvino 2011 (e tutto il resto)

E' iniziato il conto alla rovescia: Terroirvino è qui. Potremmo dire "puntuale come le tasse", ma il paragone è ingeneroso, perchè le tasse non piacciono a nessuno, e invece questa manifestazione enoica-eroica piace sempre a più persone ogni anno che passa.

Enoica perchè si parla di vini (ma non solo).

Eroica perchè per organizzarla professionalmente (in teoria) occorrerebbero finanziamenti importanti e l'impegno di un comitato fieristico, e invece fa tutto un privato cittadino con un pugno di ben rodati amici e collaboratori.

Come a dire: la qualità non è una faccenda di dimensioni. 

E' una faccenda di idee. E di determinazione. Non di aiuti(ni) pubblici. Perchè se Filippo Ronco avesse dovuto aspettare il contributo pubblico per mettere in piedi il suo primo Tigulliovino.it Meeting (come si è chiamata nei suoi primi tre anni di vita questa manifestazione), oggi non saremmo alla settima edizione

Volere è potere, insomma (aziende-che-aspettate-sempre-la-manna-dal-pubblico-cielo-per-fare-qualsiasi-cosa, imparate).

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Vinix Live! n.6: Pojer e Sandri

 Qualcuno se n'è accorto da un pezzo, altri fanno finta di non vedere/capire, ma il processo è ormai in atto ed è irreversibile: la frattura tra il mondo delle istituzioni (vinicole e non) e una certa parte di quelli della produzione e del consumo del vino esiste, ed è sempre più estesa e profonda. Non è un'impressione, è un dato di fatto. Da un lato, gli scoraggianti risultati (o addirittura il fallimento,con pesanti strascichi economici, d'immagine e altro) di tante manifestazioni-eventi-iniziative dedicate alla promozione del vino, dall'altra la stanchezza di tanti produttori (che non ne possono più di sentirsi tirare la giacchetta a destra e a manca dall'ente di promozione di turno, o dal Consorzio, dal Comune, dalla Provincia, dalla Regione...e via a salire, che chiede loro di partecipare all'ennesima fiera-sagra-mostra-mercato-festival-salone-galà). E poi i consumatori: a parlar loro di certe kermesse messe in piedi dai soliti noti  (istituzionali e non) ormai gli viene l'orticaria. E rispondono con sempre maggior noia, disinteresse, disaffezione, senso critico. Oppure non rispondono affatto: le disertano.

Eppure la richiesta di cultura del vino in senso lato esiste ancora, ed è anzi più viva che mai...

che fare, dunque?

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