Terroirvino 2011 (e tutto il resto)

E' iniziato il conto alla rovescia: Terroirvino è qui. Potremmo dire "puntuale come le tasse", ma il paragone è ingeneroso, perchè le tasse non piacciono a nessuno, e invece questa manifestazione enoica-eroica piace sempre a più persone ogni anno che passa.

Enoica perchè si parla di vini (ma non solo).

Eroica perchè per organizzarla professionalmente (in teoria) occorrerebbero finanziamenti importanti e l'impegno di un comitato fieristico, e invece fa tutto un privato cittadino con un pugno di ben rodati amici e collaboratori.

Come a dire: la qualità non è una faccenda di dimensioni. 

E' una faccenda di idee. E di determinazione. Non di aiuti(ni) pubblici. Perchè se Filippo Ronco avesse dovuto aspettare il contributo pubblico per mettere in piedi il suo primo Tigulliovino.it Meeting (come si è chiamata nei suoi primi tre anni di vita questa manifestazione), oggi non saremmo alla settima edizione

Volere è potere, insomma (aziende-che-aspettate-sempre-la-manna-dal-pubblico-cielo-per-fare-qualsiasi-cosa, imparate).

Ciò premesso, cosa ci aspetta dal 12 al 13 giugno? A parte un centinaio abbondante di aziende italiane ed estere con i loro vini da assaggiare, intendo dire.

Ebbene, in attesa della giornata di assaggi, domenica 12 giugno ci aspetta un grande classico, il tributo al web del vino e al vino nel web: la Vinix Unplugged Unconference. Una giornata no-stop di condivisione di idee, esperienze, informazioni tecniche e non, pensieri e parole che vedrà alternarsi davanti ai presenti (non c'è palco, e nemmeno tavolo dei relatori: più informale di così!) alcuni dei più bei nomi del web - italiani ed esteri -  e della produzione vinicola italiana. 

Ci aspetta il contest più coraggioso (per i giudici che devono degustare) che si possa immaginare: quel Garage Wine Contest che, iniziato come uno scherzo, sta diventando una cosa sempre più seria e attesa.

Ci aspetta il Baratto Wine Day, altro scherzo al quale molti si stanno affezionando, memori forse dei bei tempi in cui ci si scambiava figurine - e oggi si scambiano bottiglie di vino (si potrebbe disquisire sul concetto e il ruolo del baratto nella storia dell'economia, ma non è questa la sede).

Ci aspetta una novità: le Degustazioni Dal Basso. "No guru, no idols! Degustazioni "dal basso": vini e territori raccontati in modo conviviale e comprensibile, da persone comuni ma competenti e soprattutto "vicine", per nascita o scelte di vita, al luogo che scelgono di raccontare". Sul conviviale & comprensibile sono d'accordo, sul facile sono curiosa di vedere come faranno, chissà mai che qualcuno s'inventi una nuova modalità (l'ennesima) per comunicare il vino.

Soprattutto ci aspettano tanti amici. Quelli che conosciamo ormai da anni, e quelli dell'ultima ora, tutti accomunati dalla passione per il vino e il suo mondo, e dalla curiosità verso i nuovi mezzi per comunicarlo/condividerlo.

E' una dimensione, quella umana-amicale (oltre che amichevole), che Terroirvino ancora mantiene, e che altre più famose kermesse hanno invece perso, fagocitata dalla magniloquenza delle loro dimensioni, dall'impersonalità dell'approccio, dalla trombonaggine degli immancabili guru di turno invitati, dal circo di eventi collaterali che finiscono per distrarre dal focus principale (il vino).

Ecco perchè a Terroirvino (ancora) ci si diverte.

Ci vediamo la' (con il Manuale).

(Nella foto d'apertura, un momento della cena a Villa Spinola dello scorso anno)