Riceviamo e volentieri pubblichiamo:
"Utilizzare un elemento presente in natura, l’ozono, per difendere le viti dagli attacchi dei parassiti. È questa l’ultima frontiera degli studi avviati dal Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore in tema di sostenibilità ambientale. Si tratta di “Residuo 0”, un progetto finanziato nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale della Regione Veneto 2007 – 2013, che propone l’utilizzo dell’ozono e dell’acqua ozonizzata ed elettrolizzata in viticoltura come tecniche alternative o di supporto all’utilizzo delle sostanze chimiche tradizionali nella difesa da patogeni e nella sanificazione delle cantine. Una sperimentazione innovativa che sarà presentata venerdì 17 luglio, alle 20.30, presso la Barchessa Comunale in via Marconi, 3 a Rua di Feletto (TV).
Tra gli obiettivi di questo studio vi è quello di ridurre i trattamenti chimici e i residui sulle uve, il tutto a vantaggio dell’ambiente e di chi vi abita e lavora. “Residuo 0” si propone di diminuire sensibilmente anche l’impiego di sostanze chimiche tradizionalmente utilizzate in viticoltura ed in enologia, nella difesa da patogeni e nella disinfezione delle cantine. I trattamenti ecocompatibili sono stati sperimentati grazie alla creazione di due diversi prototipi: un macchinario per la produzione di acqua elettrolizzata sufficiente per la dispersione in campagna secondo le metodologie utilizzate tradizionalmente dalle aziende e la realizzazione di un secondo tipo di strumento, di ridotte dimensioni e quindi trasportabile nei vigneti, in grado di produrre acqua ozonizzata, utile per un lavaggio delle uve con la rimozione dell’inquinante chimico.
Il lavoro è il frutto di alcuni anni di indagine sull’influenza dell’impiego di questa tecnologia per la difesa della vite. Una ricerca sulla quale il Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore ha voluto investire: "Da questo studio emerge come l’applicazione di uno schema di lotta integrato che includa l’uso di acqua ozonizzata o elettrolizzata, determinerebbe una riduzione delle popolazioni fungine e batteriche comparabile a quella determinata dall’uso dei soli trattamenti chimici – spiega Filippo Taglietti, tecnico del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore - In considerazione del fatto che le acque ozonizzate ed elettrolizzate non rilasciano residui sulle piante e nell’ambiente, il loro utilizzo è un’alternativa da prendere in considerazione allo scopo di ridurre l’impatto sull’ambiente nelle aree viticole causato dall’impiego di prodotti chimici".
Il progetto ha coinvolto differenti tipologie di aziende con lo scopo di attuare la sperimentazione in differenti condizioni produttive, tecniche e ambientali e facilitare, così, l’applicabilità e la diffusione dell’innovazione nella realtà produttiva regionale e nazionale. Vi collaborano in qualità di partner, l’azienda Bisol Desiderio & Figli, Perfect Wine, il CNR-IPSP (consiglio nazionale delle ricerche – Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante), il Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore ed il Consorzio Tutela Vini Soave e Recioto di Soave. La sperimentazione è stata condotta da Cristian Carboni (consulente esterno R&D del progetto e ozone application specialist di De Nora Spa NEXT, business unit di De Nora SpA), da Francesco Lonardi (Perfect Wine, spin off dell' Università degli Studi di Verona) e da Violetta Ferri (consulente esterno del progetto e R&D Specialist di De Nora NEXT, business unit di De Nora SpA).