La notizia non è di quelle che spettinano il mondo del vino, né sul fronte della produzione, nè su quello dei consumi (e infatti in giro non se ne parla): anzi, a ben vedere, è un po' patetica, ma tant'è.
Il fatto, riportato nell'editoriale dell'ultimo numero del mensile l'Enologo, voce ufficiale dell'Assoenologi, a firma del presidente nazionale Giancarlo Prevarin, si riassume in questo: l'AIS, per mano della senatrice Laura Bianconi (Pdl), ha di recente presentato un emendamento al Ddl (ovvero: disegno di legge) sulla semplificazione con lo scopo di far monopolizzare dalla stessa AIS la gestione di tutti i concorsi enologici italiani: "Art.41 bis...all'art.21 del DL 8apile 20120 n.61..., il comma 3 è sostituito dal seguente: spetta all'Associazione Italiana Sommeliers la nomina, secondo criteri stabiliti nel medesimo decreto, delle Commissioni di degustazione, composte da sommeliers, e l'organizzazione dei concorsi enologici".
L'emendamento non è passato (il disegno di legge invece sì), ma questo non ha impedito ai vertici nazionali di Assoenologi di irritarsi profondamente per il tentato sgambetto da parte di un'associazione con la quale finora avevano sempre intrattenuto proficui e educati rapporti di collaborazione, nel rigoroso rispetto delle reciproche competenze (diciamolo: enologi e sommeliers non brillano per reciproco amore. Al massimo si tollerano).
Perchè l'emendamento è stato respinto? ci piacerebbe poter dire che è stato perchè da quelle parti hanno cosucce più serie e impellenti da fare che occuparsi degli attacchi di megalomania di certi personaggi. Invece, più obiettivamente, pare che il motivo sia stato il fatto che i sommelier mancano dei titoli richiesti dalle norme comunitarie e nazionali, le quali prevedono che le commissioni di valutazione devono essere formate, per la maggioranza, da tecnici individuati da un apposito decreto (emesso ai sensi del Dlgs 61/2010).
Continua Prevarin nel suo fondo: "In pratica, con un subdolo colpo di mano, l'AIS ha tentato di appropriarsi, in esclusiva, dell'organizzazione dei concorsi enologici abilitati dal Ministero al rilascio delle distinzioni, escludendo i numerosi enti che da anni li indicono, e ha cercato di fare in modo che le commissioni di valutazione fossero nominate dall'AIS in barba alle normative comunitarie e nazionali...". E conclude: "Con la Fisar non ci sono mai stati problemi così come, prima d'ora, non ce ne sono stati con l'AIS. Il fatto sopra descritto ovviamente cambia tutto. Essere presi in giro non fa piacere a nessuno".
Per amore di discussione, potremmo provare a immaginare come avrebbero potuto essere dei concorsi enologici organizzati e gestiti solo dai sommeliers. Ma sarebbe una perdita di tempo.
VinoPigro partecipa ogni tanto a qualche concorso enologico ministeriale: sono tutti ugualmente noiosi. E inutili.
Non servono al consumatore finale, perchè la maggioranza delle persone non si preoccupa di verificare quante e quali medaglie ha vinto quel vino prima di comprarlo.
E non servono al produttore: quelle poche aziende che riescono a trasformare in argomento di marketing i riconoscimenti dei concorsi, alla fine devono ammettere che non sono certo i risultati delle competizioni italiane a fare la differenza sui mercati esteri...
L'unica utilità che ancora riesco a vedere per questo genere di eventi è, per chi degusta, quella della panoramica della produzione: in poche ore ci si fa un'idea di un'annata o di una tipologia di vino.
Ma è un risultato che si può ottenere anche con una semplice degustazione orizzontale, per organizzare la quale non servono nè ministeri, nè enologi, e gli unici sommeliers utili sono quelli del servizio.
Resta l'interogativo di fondo: a che cosa servono i concorsi enologici?
Perchè, se riusciamo a dimostrare che non servono a un piffero, forse sarà possibile ricomporre la frattura tra le due associazioni di categoria (stanno litigando sul nulla)...
...e meno male che, almeno per stavolta, nessuno ha sollevato la questione della liceità della presenza, nelle commissioni d'assaggio, di rappresentanti della categoria della comunicazione (variamente e ampiamente intesa...)
Foto d'apertura: inaugurazione di un congresso nazionale Assoenologi ad opera del direttore generale Giuseppe Martelli