Estate, tempo di vacanze, e per quelli che amano scappare lontano, spesso anche di voli aerei. In genere i voli che si scelgono in questi casi tendono al risparmio, ma molte compagnie offrono anche una specie di spuntino su certe tratte, che comprende tra l’altro, anche bevande. E tra queste c’è il vino. Vale la pena accettare di provarlo? Se vi piacciono gli esperimenti, fatelo pure: sarà comunque un’esperienza.
Ma prima di scegliere se bianco o rosso, tenete a mente che:
1. L'altitudine cambia tutto. Ad un’altitudine di crociera (circa 10.000 metri), la pressione in cabina e l'aria secca influiscono sui nostri sensi in maniera significativa. Olfatto e gusto si riducono di circa il 30%, e le sensazioni di dolce e salato si attenuano. In pratica, il vino può sembrarci più anonimo di quello che è in realtà.
2. L'aria secca della cabina influisce sulle vie nasali, attenuando tutti i profumi - e il vino è per l'80% aroma. E’ come pretendere di recensire un vino quando si è afflitti da un potente raffreddore.
3. Nei vini rossi, i tannini possono risultare più duri, nei bianchi freschi l'acidità più pronunciata. Un vino che a terra troveremmo morbido, in aria potrebbe risultare tagliente, o piatto.
Se, pur sapendo tutto questo, si decide comunque di provare - snobbando tè, acqua, succo di frutta o altre bibite, si può cercare di minimizzare gli aspetti negativi della degustazione in volo scegliendo vini che sembrano riuscire a gestire meglio questo ambiente, come i bianchi fruttati e i rossi con pochi tannini. Tra i primi, il Pinot grigio è solitamente un must delle carte vini degli aerei, ma anche un Riesling non secco e uno Chardonnay fresco (non barricato) possono andare bene. Tra i rossi, bene Merlot e Gamay. In genere le bollicine non soffrono di vertigini, perciò via libera anche a Prosecco e Champagne, mentre tra i vini rosa basta sceglierne uno leggero e non troppo complesso. I vini che invece sarebbe meglio evitare sono i grandi rossi tannici, di qualunque tipo (italiani o francesi), e i bianchi invecchiati in legno. Il fascino di un vino risiede in mille sfumature che quando si è in aria è difficile percepire.
In sintesi, se non si vuole rinunciare ad un bicchiere di vino nemmeno quando si è in volo, sarà bene evitare tutto ciò che è eccessivamente complesso, le annate più vecchie o i vini troppo “fini” (in tutti i sensi). Meglio limitarsi a bere dell’acqua frizzante, e riservare i momenti di degustazione quando si tornerà con i piedi per terra. Buon proseguimento di estate - e buon volo a chi lo farà.