Tre argomenti sempre caldi, affrontati in altrettanti articoli che valgono una lettura: il ruolo del wine critic, il bello, il buono e il cattivo dei vini naturali, e i Millennials come consumatori di vino.
Cominciamo dal primo: in un'intervista dai toni tanto pacati quanto chiari, Jancis Robinson spiega perchè il ruolo del critico del vino sia cambiato: irrimediabilmente e irreversibilmente cambiato. Ci sarà sempre bisogno di chi scrive di vino in modo professionale, ma i presupposti e gli obiettivi sono e dovranno essere diversi. Chi le sembra stare acquisendo sempre più autorevolezza come wine critic? "Temo di non essere la persona più adatta a cui fare questa domanda perché vivo in UK, dove i critici non hanno mai avuto una forte influenza". E che ne pensa di app come Delectable e Vivino? Possono servire a individuare nuovi trend emergenti di consumo? A queste e ad altre domande Jancis risponde qui.
Il mio amico e collega di Palate Press Simon Woolf è un appassionato di #natwines: vini biologici, bio dinamici, a basso impatto di tecnologia, ad alto livello di sostenibilità, o come caspita preferite chiamarli. Appassionato, non fanatico. Il che significa che, da bravo wine critic, non permette mai al suo interesse di offuscare la sua obiettività. In questo articolo, parla di una sua sfortunata degustazione di #natwines al limite della bevibilità. A dimostrazione che, se fare il vino in genere è un'impresa non da poco, farlo senza... (competenza? adeguata strumentazione? cultura?...) rischia di trasformarsi in una esperienza negativa per chi poi lo berrà. "Fortunatamente, eventi come la degustazione di cui sopra sono sempre più rari, ma ci ricorda che la' fuori ci sono alcuni produttori di vino negligenti. Il mondo del vino naturale non dovrebbe tollerarli, ma lo fa. Il concetto che a volte il messaggio è più importante del mezzo funziona nel cinema e nella politica, non nel vino".
Il terzo e ultimo articolo degno di nota è una dettagliata disamina del rapporto tra i Millennials e il vino nel mercato americano, con cifre e statistiche. "I Millennials hanno già completamente cambiato l'industria della birra con la creazione di una cultura della birra artigianale...Ora stanno cominciando a cambiare l'industria del vino, con le stesse aspettative di varietà e unicità".
Toccherà ai produttori l'arduo compito di non ignorare i nuovi trend di consumo senza diventarne succubi, e a chi comunicherà/venderà i loro vini aiutarli a individuare i consumatori che fanno al caso loro. C'è un mercato per ogni vino e le nuove tecnologie possono essere di grande aiuto per farli incontrare. A patto di usarle.