Senza dover ripetere le solite cose dette, ridette, risapute e condivise - e cioè che non si può mettersi alla guida di un qualsivoglia veicolo, nemmeno di una bicicletta dico io, se si è bevuti-impasticcati-rintronati da discoteca e simili - diamo spazio ad alcuni concetti che sono stati espressi di recente a Milano, in occasione della conferenza stampa promossa dalla FIVI, "Vino, più conoscenza meno divieti".
In particolare, ci pare interessante riportare le risposte ad alcune domande di uno dei relatori dell'incontro, il prof. Michael P. Hlastala, della Division of Pulmonary and Critical Care Medicine (Università Stato di Washington, Seattle, USA).
Perché l’etilometro non è affidabile?
"Il test dell’etilometro si basa essenzialmente sull’assunto che la concentrazione di alcool presente nell’ultima porzione di aria espirata, sia pari a quella presente negli alveoli polmonari, concentrazione questa strettamente correlata alla concentrazione di alcool nel sangue. E’ ormai noto come ciò non corrisponda a realtà, in quanto l’alcool presente nell’aria contenuta all’interno dei polmoni interagisce con il muco e l’acqua presenti nelle vie aeree polmonari. La concentrazione di alcool nell’alito dipende dalla quantità d’aria inspirata prima dell’esecuzione del test nonché dalla quantità d’aria espirata all’interno dell’apparecchio. Non essendo tali fattori sottoposti ad alcun tipo di misurazione o controllo, il margine di errore risulta essere considerevole.
Su cosa si fonda la legge che punisce la guida sotto l’influenza dell’alcool e quali sono i fattori scientifici in grado di invalidare la certezza dei risultati forniti dall’etilometro?
La legge si basa sull’assunto che la quantità di alcool riscontrata nell’alito sia in rapporto diretto con la quantità di alcool presente nel sangue. E’ impossibile espellere aria dagli alveoli polmonari senza che l’alcool subisca modificazioni.
Quale fra le sue più recenti scoperte ha accertato in maniera incontestabile l’inaffidabilità dell’etilometro?
Gli alcoli sono sostanze altamente solubili che si dissolvono velocemente nel sangue o nell’acqua. Per questo motivo mentre l’aria transita dagli alveoli verso la bocca, gli alcoli si depositano sulla superficie degli alveoli e così al passaggio dell’aria cambia il tasso alcolemico. Mentre inspiriamo, inaliamo alcool dalla superficie degli alveoli, è in tal modo che abbiamo scoperto come l’alcool presente negli alveoli polmonari è diverso dall’alcool presente nelle vie aeree. Ciò significa che la concentrazione di alcool nell’alito, dipende da come respiriamo e da altri fattori, quali la temperatura corporea e la concentrazione di globuli rossi nel sangue. L’incertezza dell’alcool test deriva da tutti questi fattori.
Quindi, quali sono secondo Lei e l’intera comunità scientifica gli strumenti che possano consentire ai guidatori di dimostrare la loro effettiva capacità di guidare e non essere una possibile minaccia per la comunità?
Non esistono attualmente strumenti atti a valutare accuratamente l’abilità di guida. Al momento l’unico metodo valido per la rilevazione della concentrazione di alcool nel sangue è fornito dal prelievo di campioni di sangue. La concentrazione di alcool non è direttamente collegata alla capacità di guida perché ogni persona ha una diversa abilità. Pertanto non esiste uno strumento perfettamente idoneo per la rilevazione della capacità di guida, quindi l’etilometro non è da ritenersi attendibile poiché dovrebbe essere perfezionato tenendo conto dei fattori che incidono in modo rilevante sul respiro".
Stabilito ciò, è ovvio che la lotta ai comportamenti scriteriati sulla strada del sabato sera - ma anche del giovedì mattina, o del lunedì pomeriggio, o del venerdì notte - deve continuare, con la massima determinazione e durezza. Ma bisognerà fondarla su altri criteri, altri parametri, e soprattutto altri strumenti.