Quando dici "vino spumante" in genere ti vengono in mente le tipologie più disparate, dal Prosecco al Franciacorta, al TrentoDoc. Tuttavia nel Nord Italia c'è anche un'altra regione particolarmente vocata a questa produzione, e della quale in genere ci si ricorda solo per i vini fermi, ed è l'Alto Adige.
Certo, i numeri sono limitati, ma la qualità è in genere di grande levatura. Consapevoli che solo l'unione fa la forza, vent'anni fa nove produttori altoatesini di spumante fondarono la loro Associazione, che proprio in questi giorni ha rinnovato i suoi vertici: sarà Josef Reiterer, proprietario della cantina spumanti Arunda-Vivaldi, a guidare per altri tre anni, in qualità di presidente, l’Associazione dei produttori di spumante altoatesini. Lorenz Martini, enologo presso la tenuta J. Niedermayr nonché produttore di spumante di Comitissa, affiancherà Reiterer in qualità di vicepresidente. Del consiglio di amministrazione farà parte inoltre Wolfgang Tratter, enologo della cantina S. Paolo. Luis Ochsenreiter della tenuta Haderburg di Salorno, Josef Romen di Kettmeir e Hannes Kleon della Cantina Von Braunbach ricopriranno la carica di revisori dei conti.
La produzione di spumanti di alta qualità trova in Alto Adige condizioni pressoché ideali.
Soprattutto nelle aree al di sopra dei 500 metri di altitudine le uve sviluppano un’acidità tale da garantire, anche dopo la seconda fermentazione in bottiglia, quella vibrante freschezza che ci si aspetta da una buona bollicina. La produzione annua di spumante altoatesino secondo il metodo classico ammonta a quasi 200.000 bottiglie, e le uve utilizzate sono le tre classiche varietà chardonnay, pinot bianco e pinot nero.
Nella foto: da sinistra a destra: Wolfgang Tratter, enologo della Cantina San Paolo, Hannes Kleon della Cantina Von Braunbach, Josef Reiterer, proprietario della cantina spumanti Arunda-Vivaldi, Lorenz Martini, enologo presso la tenuta J. Niedermayr e Luis Ochsenreiter della tenuta Haderburg di Salorno.