Personalmente siamo insofferenti a lagnanze& piagnistei vari e assortiti: solo al vederli esibiti (più o meno artatamente) in televisione ci viene l'orticaria.
Ma questo non è una buona scusa per passare sopra a ciò che è accaduto nelle scorse settimane a due paesi della Provincia di Verona come Soave e Monteforte d'Alpone: i due Comuni della zona storica di produzione dei vini Soave.
Basterebbero le immagini a dare un'idea del disastro che ha colpito queste zone; e mentre, giustamente, si fa la conta dei danni civili, morali, materiali in genere, a pochi viene in mente di chiedersi cosa ne è stato di tante aziende del Soave.
Aziende storiche e famose nel mondo sono state colpite in maniera pesantissima: acqua e fango hanno distrutto impianti costosissimi di fermentazione e imbottigliamento, devastando uffici, sale di degustazione e magazzini, arrivando a contaminare in questi ultimi anche il vino già imbottigliato.
Il Consorzio di tutela dei vini Soave stima in oltre sette milioni di euro il danno per il "sistema Soave", ma la stima è destinata a crescere (il comunicato ufficiale potete leggerlo qui).
Le aziende colpite sono più di 120, 500 gli ettari di vigneto (sui 7000 totali della denominazione) rimasti a mollo per circa una settimana.
A questo punto, ci interessa poco sapere quanti e soprattutto quando arriveranno gli aiuti finanziari da più parti promessi: conosciamo i tempi della politica, è già molto quando arrivano velocemente ad arginare l'emergenza. Passata la quale, troppo spesso si passa anche ad altro, lasciando alla gente il compito di riportare le cose alla normalità.
E la gente siamo noi: non solo le popolazioni di Soave e Monteforte. Qualcosa, nel nostro piccolo (o grande) possiamo farlo subito.
Possiamo inviare un SMS al n.45501, equivalente a 2 Euro che andranno a impinguare il fondo commissariale creato ad hoc dalla Regione Veneto.
Oppure possiamo bere Soave.
Comprare, regalare bottiglie di Soave e Recioto di Soave. E' il prodotto-principe di quest'area, il fulcro della vita e dell'attività di migliaia di persone, ed è un vino così eclettico e versatile da presentarsi in ogni veste ci occorra.
Possiamo stappare un Soave spumante con l'aperitivo e gli antipasti, aprire il pranzo con un Soave d'annata, proseguire con un Soave Superiore Docg, chiudere con un Recioto di Soave: ce n'è di tutti gli stili, e per tutti i gusti.
Compreso quello della solidarietà.