Il vino è una macchina del tempo. Stappare una bottiglia significa liberare il genio imprigionato lì dentro, che racconterà la storia di quell'anno, la sua storia, che sarà diversa da quella dei suoi fratelli, i vini degli anni successivi, come lo è stata di quella dei precedenti. Non è sempre facile mettersi in ascolto e lasciare che si esprima, a volte i ricordi che fa riaffiorare sono dolorosi, ma la vita è così. Il vino - quello vero - è così. Prendere o lasciare.
Read MoreCristiano Saletti
Il Valpolicella che dev'essere: 5 esempi
E' il vero simbolo di questa zona vinicola, il suo lato maschile: un vino cordiale, scuro - ma non troppo - nel colore e nei profumi, sbrigativo ma non superficiale, semplice ma non sempliciotto.
Un vino dinamico: attivo ed efficiente. Capace di adattarsi a pietanze invernali come a piatti più leggeri, zuppe, paste, risotti, carni e perfino pesci e verdure. Se all'Amarone della Valpolicella si da' del lei - nei casi più venerandi perfino del voi - al Valpolicella si da' sempre del tu, come a un amico sul quale si sa di poter sempre contare.
Detto questo, e in spregio del rispetto che si dovrebbe portare a un prodotto che si chiama come la terra da cui proviene - un pre-requisito di marketing che molti pagherebbero per poterlo vantare ... - sappiamo benissimo come stanno le cose.