Formaggi e salumi di territorio sono l’abbinamento passepartout di (o quasi) i vini rossi italiani, e la Barbera non fa eccezione.
Gentile, succosa, bevibile. La Barbera piemontese è un’uva amichevole. Se la si tratta bene, con cura e attenzione, poi ripaga. “La Barbera è l’italianità del vino – ha commentato il consulente strategico e profondo conoscitore del mondo del vino Costantino A.Gabardi, che nell’ultima edizione del Barbera Wine Festival di Asti ha guidato una masterclass interamente dedicata a questo vitigno – E’ una delle varietà più diffuse nel mondo, dalla Nuova Zelanda al Sudamerica, perché è resistente, ha una buona produzione, e un’acidità sempre apprezzata.” Da un punto di vista genetico, non è ancora ben chiaro da dove arrivi quest’uva: i piemontesi la vogliono locale, ovviamente, anzi, originaria del Monferrato da illo tempore, ma le analisi genetiche raccontano un’altra storia. E poiché quest’ultimo è un capitolo ancora aperto, lo lasciamo così, e veniamo direttamente ai giorni nostri, e a una delle grandi doti di un buon Barbera: l’essere un vino bevibile. Spesso anche di stile, cioè equilibrato, e perfino armonico, sia pure con intensità e sfumature diverse. E una dimostrazione di queste doti l’abbiamo avuta nella degustazione, di cui riporto alcune note.
Boera Vini, Barbera d’Asti DOCG 2024: profuma quasi di mosto, con note di fiori viola, e frutta rossa. In bocca è succoso,dritto, fresco e con un finale pulito e sapido. Il genere di bottiglia che a tavola finisce in fretta.
Cantina La Torre di Castel Bocchero, “Del Preve Barbera d’Asti DOCG 2024”. Profumo un po’ compresso rispetto al precedente, e con nte leggermente più vegetali, ma fresco e con un bello spunto balsamico. In bocca è piacevole, ha uno stile molto moderno, e una buona bevibilità.
Vaudano Enrico e Figli “Barbera d’Asti DOCG 2024”. Naso e bocca sono perfettamente allineati: profumi e gusto di viola e prugne, forse un po’ caldo d’alcol. Chiusura pulita.
Cantina L’Armangia, “Sopra Berruti Barbera d’Asti DOCG 2023”. Le prime ad esprimersi sono note leggere di rovere, seguite da frutta rossa scura. Una certa vivacità tannica gli da’ un tocco di rusticità che, accompagnata al giusto piatto, non guasta affatto.
Gallo Agricola “La Fea Barbera d’Asti DOCG 2023”. Al naso presenta note scure di inchiostro e rovere, al gusto ha una buona acidità, e un frutto che gioca sulle note di lamponi, mirtilli e altri frutti di rovo.
Cantina Cooperativa Barbera dei Sei Castelli “Il Risveglio del Ceppo Barbera d’Asti DOCG 2022”.Prima uscita di un importante quanto interessante progetto di recupero della biodiversità della Barbera fatto da una cantina sociale. Al naso ricorda viole e altri fiori scuri, in bocca ha un bel fruttato di prugna.
Cantina Guido Vada “Tanguera Barbera d’Asti DOCG 2022”. La sua bevibilità ne fa il vino tipico del pasto quotidiano. Fruttini di rovo al naso e in bocca, con un cenno di spezie al naso e in bocca, bello secco e pulito.
Terre Astesane “Savej Barbera d’Asti Superiore DOCG 2022”. Nella versione Superiore la Barbera si fa più corposa e ricca. Questa regala profumi di frutta rossa quasi cotta, inchiostro, prugna matura, un cenno di rovere, mentre in bocca si fa più gentile, fruttata, perfino opulenta, secondo uno stile che ricorda un po’ gli anni ‘90.
I Vigneti di Dante, “Barbera d’Asti Superiore 2022”. Il naso all’inizio e un po’ più chiuso del precedente, prima di allargarsi su note scure di frutta, fiori e spezie, ma in bocca è scorrevole, bilanciato, riflettendo uno stile più minimalista e contemporaneo.
Tenuta La Graziosa “Colli Astiani Barbera d’Asti Superiore 2021”. Frutta e fiori rossi nei profumi, con sfumature di legno dolce, coerente in bocca, con una struttura equilibrata.
Vigne dei Maestri “Superba Barbera d’Asti Superiore 2020.” I profumi annunciano un vino un po’ ruffiano, e infatti in bocca il residuo zuccherino più alto che nei precedenti si avverte, tuttavia non penalizza il sorso, perché il finale è pulito, senza cedimenti a note dolci.
Cantina La Maranzana “Trabucco 2019 Barbera d’Asti Superiore 2019”. La Barbera meno giovane di questa degustazione è anche quella cui è demandato l’ingrato compito di dimostrare che a questo vitigno il tempo che passa non fa paura – a patto di darle il tempo di aprirsi nel bicchiere. Dopodichè, rivela note di frutta rossa anche di rovo, tabacco, cacao, spezie dolci. Il gusto è caldo, la struttura armoniosa, e la freschezza ancora presente lo rendono un vino godibile.