Slovenia: vini di terre rosse, di bora, di ponca

 Dapprima furono gli Illiri e i Celti, poi arrivarono i Romani. Sempre vite fu. E oggi si gode le luci di una finalmente trovata ribalta internazionale. 

Parliamo della Slovenia, area vitivinicola che solo in tempi recenti comincia a proporsi al pubblico degli appassionati con una certa frequenza di degustazioni,e ciò a dispetto di una tradizione di produzione antica . L'ultima, in ordine di tempo, è stata quella organizzata qualche giorno fa a Venezia dalla Fisar e fortemente voluta dai produttori stessi. Un tasting dietro il quale, è stato sottolineato, non c'era nessuna spinta politico-istituzionale, né promotrice né finanziatrice. 

La Slovenia dei vini è un territorio piccolo ma ricco di vitigni anche locali, perchè da Capodistria (in lingua veneta: Koper in sloveno) in poi il clima comincia a risentire di un certo influsso mediterraneo. Superfluo dire che le uve di questa parte sono quasi imparentate con quelle dei vicini: anzi, spesso son le stesse. 

Al punto che, per una di esse almeno, valeva la pena di fare uno sforzo e creare, già con la vendemmia 2011,  una denominazione d'origine controllata (o protetta, in ossequio al nuovo linguaggio dell'OCM vino) di sapore decisamente europeo: la Doc Carso Terrano Sloveno e Italiano, prima denominazione transfrontaliera del Vecchio Mondo.

L'evento veneziano è stata così l'occasione per assaggiare alcuni campioni di vini da "terre rosse, di bora, di ponca", come recitava il titolo della degustazione moderata dall'amica Aurora Endrici. Vini da terre d'argilla e di vento, come si caratterizzano quelli del Carso sloveno e friulano.

Di seguito, alcune note prese al momento

 Teran Prestige 2009, Vina Kras: il terrano non è un vino che consiglierei a chi si avvicina, da neofita puro, al mondo del vino. Perchè è rustico, scontroso, con una acidità spesso affilata come una lama. Non ha niente di lezioso, di ruffiano. Per questo cattura all'istante il favore di quei wine lovers più smaliziati e ormai stanchi di certe morbidezze stucchevoli. Il terrano di Vina Kras, per quanto addomesticato da un 80% di affiamento in barrique (il resto è stato in acciaio) è un vino di un rubino scuro, con sfumature viola, profumi balsamici di bosco e resina, addolciti solo in lontananza da sentori di frutti rossi e cioccolato, che si presentano coerentemente in bocca. Vino-medicina, per le sue proprietà antianemiche fino allo scoppio del primo conflitto mondiale veniva venduto nelle farmacie, in bottiglie da mezzo litro. E oggi, con le sue gradazioni naturalmente moderate (quasi mai supera i 12 gradi alcol) è un vino di incredibile modernità.

Pinot Noir Selekcija 2009Simčič Marjan. Avete presente i Pinot neri dell'Alto Adige? Ecco, scordateveli. Questo di Marjan è un altro pianeta. Abbastanza spiazzante, bisogna dire. Con un colore rubino tendente al granato, ma profumi inizialmente abbastanza tenui e indistinti. Occorre aspettare qualche minuto prima che dal bicchiere emergano note di erbe selvatiche e piccoli frutti di rovo: in bocca rivela il pregio di una discreta sapidità e lunghezza e soprattutto di una grande bevibilità. 

Refošk aMorus 2008, MonteMoro. Nel bicchiere presenta un colore violaceo scuro, sendo, compatto nella trama. Al naso note verdi e fresche di erbe di prato. Balsamico nei profumi e in bocca, ha una spalla acida di tutto rispetto e una certa salinità. 

Cuba 2008, Guerila. Una sorpresa. Un taglio di merlot e barbera nella valle di Vipacco. Biologico. Buono, buonissimo: fruttato scuro, tabacco, acidità. Si beve e si ribeve. Ogni allusione a quel-che-volete- nel nome di questo vino (come anche di un altro: Castra, un blend di pinela, rebula, zelen)  è probabilmente tutt'altro che casuale, ma nessuno non lo ammetterà mai.

 Merlot Bagueri 2007, Klet Brda . Nella Slovenia della ponca (argilla, in slovenoe della bora ci sono anche molti internazionali, e il merlot è uno di questi. In questo di Klet Brda c'è molta polvere di caffè, al naso e in bocca, e un frutto onesto: more rosse e nere. I sentori troppo evidenti di legno ne penalizzano un po' la bevibilità, ma è solo questione di tempo: questo vino sconta (ancora) la gioventù.