Adegga Wine Market: i 10 motivi del suo successo

1) Una location centrale (Hotel Florida) in una (bellissima) città dal respiro internazionale (e dove i mezzi pubblici funzionano benissimo, a tutte le ore): Lisbona.

2) Una scelta accurata (e del tutto discrezionale) delle aziende presenti. Prerequisiti: qualità, originalità, apertura al nuovo. Grandi storie e grandi vini in rappresentanza delle diverse denominazioni d'origine. Al suo quarto anno di vita, l'Adegga Wine Market si sta candidando a diventare l'evento vinoso per eccellenza del Portogallo.

3) "Don't forget to have fun!". La focalizzazione sul consumatore finale, al quale l'Adegga Wine Market è dedicato, sembra permettere a tutti di passare da un banco all'altro con molta più disinvoltura e leggerezza. Sarà perchè l'età media del migliaio scarso di visitatori (tutti paganti) era piuttosto bassa, o perchè non c'erano troppi professionals in giro (leggi sommelier, ristoratori etc), sta di fatto che l'atmosfera era rilassata e divertita. E senza eccessi.

4) Un reale contatto produttore-consumatore. Con i banchi accostati al muro, non c'era possibilità di riparare dall'altra parte degli stessi: produttore e winelover dovevano stare per forza dalla stessa parte del tavolo, e dialogare sullo stesso piano. Solo un dettaglio, si dirà. Ma è un dettaglio che psicologicamente fa una grande differenza.

5) Un po' di gastronomia d'accompagnamento. Poca, curata, coerente e ad un prezzo congruo.

6) La connesione alla rete (gratuita) aperta e funzionante. Non poteva essere altrimenti: Adegga è, prima di tutto, un social network di recensioni e una piattaforma di condivisione... E i suoi tre fondatori - Andrè Ribeirinho, Andrè Cid e Emidio Santos - fanno parte del piccolo gruppo di pionieri dell'EWBC, nell'ormai lontanissimo 2008.

7) Un'organizzazione efficiente e discreta: ci vogliono mesi per preparare al meglio anche solo poche ore di evento, soprattutto quando sono dense di contenuti - e di vini importanti. Alla buona riuscita della giornata hanno lavorato sia un'agenzia di comunicazione - che ha garantito una buona copertura - sia un folto gruppo di amici e/volontari. Inviti, stampati,manifesti, video, radio: senza esagerare (soprattutto con le spese), con professionalità (ma senza tirarsela troppo), con messaggi molto mirati e una scelta accurata dei contenuti  si è arrivati dove si voleva: al consumatore finale.

8) Una presenza "forte" sul web - e nella vita reale. Grazie alla sua grande passione, alla sua competenza e all'autorevolezza che in questi anno si è costruito dentro e fuori la rete,  Andre Ribeirinho* è oggi una delle persone più stimate (dai produttori della sua terra) e seguite (dalla comunità internazionale dei #winelovers). Produttori e consumatori si fidano di lui e, quando possono, collaborano alle sue iniziative.  

9) Contenuti contenuti contenuti! Cosa può rendere appetibile l'ennesimo evento sul vino? non la conferenza con il wine critic del momento, o il taglio del nastro con qualche starlette del jet set o degli old medias. Ma una serie di degustazioni di annate centenarie. Per pochi, ma ad un prezzo del tutto accessibile: 35 euro per assaggiare 25 vini, bianchi, rossi, e ovviamente Porto dai giorni nostri a ritroso nel tempo (molto a ritroso...), ciascuno accompagnato da cru di cioccolato fondente diversi...

10) "Scopri, assaggia, compra!". Non so se Andre e i suoi amici collaboratori si sono posti il problema del prezzosorgente, del prezzofontana - o quel che è. So che la gente girava da un tavolino all'altro, per poi affollarsi al tavolone finale dove, lista della spesa alla mano, comprava i vini che erano piaciuti di più. Un po' di questo, un po' di quello, un cartoncino misto e il gioco è fatto. 

Per la cronaca, questi sono i vini che mi sono piaciuti di più, all'interno dei quali ho scoperto che anche in Portogallo si fanno degli sparkling fantastici..

 

*non a caso quest'anno ha ricevuto ufficialmente l'investitura a cavaliere del vino Porto, ad opera della storica Confraternita.