comunicati stampa

Ultimi cs...in un tweet (o poco più).

Ci sono solo 2 modi infallibili (o quasi) per far sì che il proprio comunicato stampa (più o meno) istituzionale buchi l'attenzione e venga rilanciato: 

1) deve contenere una notizia - ovvero un'informazione di pubblica utilità (e, no, l'ultima recensione di R.Parker al vostro vino più importante e/o l'ultima medaglia vinta non rientrano in questa categoria).

2) deve essere scritto pensando al media al quale è diretto. Questo significa che se ci si vuole rivolgere all'universo mondo via radio-tv-blog-giornali-magazines-socialnetworks eccetera,  bisogna scrivere e riscrivere la stessa notizia in altrettanti stili, modi e format diversi. Cosa che, ovviamente, praticamente nessuno fa (ed ecco perchè il 90% dei cs. finisce nel cestino. Del restante 10%, l'8% si salva perchè paga lo spazio di pubblicazione, e uno sparuto 2% perchè, incredibilmente, contiene davvero una notizia che vale la pena rilanciare).

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Pastone del lunedì

Siamo nel 2013, ma qualcuno continua a comportarsi come se vivessimo nell'Italia degli anni '50. Che forse era perfino migliore dell'attuale - e forse no: non posso saperlo perchè non c'ero. Ma era. Tempo passato. Invece no. Imperterriti, nella casella di posta elettronica - unica innovazione rispetto alla posta cartacea o al fax - continuano a piovere comunicati stampa che di digitale hanno solo il mezzo usato per recpitarli. 

In quella divertente, informata, dissacrante e mai abbastanza rimpianta pubblicazione che era "capitaALvino" (sottotitolo: "ti arriva solo se te la meriti") c'era una sezione dedicata ai comunicati stampa: "Questa settimana non abbiamo parlato di", dove si riportavano solo i titoli dei comunicati stessi. E Twitter era ancora di la' da venire.

Ecco, in omaggio a quei felici tempi (felici per noi lettori, ma anche per molti redattori), e ai nostri, i tempi dei social, della velocità ma soprattutto della sintesi, una breve carrellata di comunicati stampa degli ultimi giorni.

In un tweet, o poco più.

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