E' quasi impossibile rendere l'idea di cos'è l'European Wine Blogger Conference a chi non c'è mai stato. E' come pretendere di spiegare il multiforme, variegato, liquido mondo della comunicazione sul web a chi sa a malapena come si accende un computer. I social media sono un mondo attivo, complesso, articolato, imparare a viverci richiede tempo, volontà, impegno. E in 5 anni di EWBC gli italiani non hanno mai brillato per la loro presenza - nemmeno lo scorso anno, quando la conference si tenne in Franciacorta. Quest'anno, a Izmir c'erano più di 280 delegati da 40 paesi, ma gli italiani madrelingua erano appena 7, dunque inutile insistere.
Per i pochissimi che però ambirebbero a saperne di più, posso dire che l'esperienza è stata ancora più intensa che in passato. L'organizzazione turco-anglo-americana (Vrazon più WOT, Wines of Turkey, l'associazione di produttori che ha sponsorizzato l'evento) ha funzionato come un orologio svizzero.